Un Natale terribile, segnato da vomito, febbre alta e terribili dolori addominali. La storia la racconta una donna (che è voluta rimanere anonima) che ne è stata involontariamente causa. Il racconto inizia così: “Le costine al miele e il tacchino erano deliziosi, e tutti hanno adorato la tavola elegante. Ero così felice di ricevere tanti complimenti dai miei cari”. Un quadro idilliaco, che poi si è trasformato in un incubo.
“L’organizzatore del catering era preoccupato per l’igiene e la qualità del cibo, non voleva darmi gli avanzi dicendo che c’era il rischio che ormai fossero avariati, ma l’ho convinto dicendo che era solo per la mia grande famiglia allargata e che non l’avrei tenuto più di un giorno”.
Pranzo di Natale choc, decine di parenti intossicati
Così, il giorno di Natale, ha servito in tavola tutti quegli avanzi, spacciandoli per una sua preparazione. Poi, il dramma: “Mio marito, mia figlia più piccola, i miei suoceri e molti dei miei cugini e amici di famiglia hanno iniziato a stare male. Ho persino dovuto portare mia figlia al pronto soccorso quella sera stessa perché vomitava e aveva la febbre alta”.
A peggiorare la situazione, il fatto che la donna sia stata una delle poche a non ammalarsi: “Ho avvelenato la mia famiglia, il senso di colpa è stato insopportabile”, ha confessato. Responsabile della situazione potrebbe essere stata una infezione da salmonella. I sintomi includono nausea e dolore addominale crampiforme, subito seguiti da diarrea acquosa, febbre e vomito.
I sintomi si risolvono nel giro di 1-4 giorni. In alcuni casi, i sintomi sono più gravi e durano a lungo. Molto tempo dopo la scomparsa dei sintomi, alcuni soggetti continuano a eliminare i batteri nelle feci.