È morto Vittorio Coin. Aveva 78 anni, l’imprenditore veneto che insieme al fratello Piergiorgio ha portato al successo il gruppo della grande distribuzione non alimentare che porta il loro stesso nome. Da tutti ricordato come uomo colto, molto riservato e fortemente legato alla sua terra di origine. Ha portato avanti la tradizione nel settore abbigliamento partita con il nonno, venditore ambulante di tessuti e mercerie in provincia di Venezia. Aveva avviato l’attività commerciale proseguita dal figlio Aristide. Furono i figli di Aristide, Vittorio e Piergiorgio, a rendere Coin uno dei maggiori gruppi italiani, arrivando a superare i 2mila miliardi di lire all’inizio del 2000. Suoi i marchi, non solo di Coin, ma pure Oviesse e Standa. Un dissidio tra i due fratelli fu una delle cause della successiva cessione del gruppo. C’è chi racconta come il chiarimento avvenne a bordo di una gondola nel luglio del 1999. Vittorio avvertì Piergiorgio che aveva convocato il consiglio di amministrazione per essere nominato presidente al suo posto. E così fu. (Continua a leggere dopo la foto)
Da quel momento, i loro rapporti proseguirono nelle aule giudiziarie e non si ricucirono più. Tuttavia, i due fratelli, da grandi imprenditori, compresero che per riportare la situazione a un livello sostenibile, avrebbero dovuto lasciare spazio a un’intesa tra le nuove generazioni. Così, furono due cugini, Piero, uno dei due figli di Vittorio, la seconda è Francesca, e Marta, una dei due figli di Piergiorgio, Marco è il fratello, a cedere nel 2005 Coin al fondo Pai. (Continua a leggere dopo le foto)

{loadposition intext} Oggi il gruppo Coin fa capo a Bc Partner e controlla i magazzini Coin e la quotata Ovs. Se ne va un imprenditore che ha fatto del made in Italy la sua principale forza, non soltanto nel settore abbigliamento. Un grande uomo, come ricorda chi lo ha conosciuto, capace di far crescere un’azienda che oggi ha punti vendita in tutta Italia e non solo.
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