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Dramma della gelosia, si separa dal marito e ritrova il sorriso con un nuovo compagno. Poi l’invito dell’ex per restituirle una valigia piena di vestiti e quel terribile gesto. La storia di Michela fa piangere l’Italia…

 

I corpi, straziati dalle coltellate, li hanno trovati i poliziotti nella notte tra domenica e lunedì in una Citroen C2 bianca, nel ‘’campo delle coppiette’’, a pochi metri dal fiume Arno, a Firenze. Michela, 31 anni e Mattia, 33, erano ancora seduti in auto, ricoperti di sangue. 

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Dietro quello che poteva sembrare un omicidio si cela una verità agghiacciante. Si è trattato di un omicidio-suicidio; l’uomo ha ucciso la donna e poi si è tolto la vita utilizzando un coltello ritrovato proprio sulla scena del crimine, ha confermato l’indagine della squadra mobile. 

Michela Noli è stata uccisa con oltre 20 coltellate. Secondo quanto accertato dalla polizia, sarebbe stato proprio l’uomo, Mattia Di Teodoro, a colpirla con un coltello da cucina, per poi suicidarsi con la stessa arma tagliandosi la gola. 

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Le vittime sono due ex coniugi separati. Secondo una prima ricostruzione Mattia Di Teodoro, fiorentino, avrebbe chiamato in serata l’ex moglie, Michela Noli, 31 anni, per un ultimo chiarimento dopo la separazione. Lei aveva accettato ed era salita in auto sino ad arrivare in quella strada buia e appartata dell’Isolotto non lontana al parco delle Cascine.

Di Teodoro, impiegato nella tipografia di famiglia, non aveva precedenti ed era conosciuto con un uomo mite. Lei si fidava, e l’ha raggiunto in auto, lasciando il cellulare a casa. Sono partiti, forse per raggiungere un luogo appartato per parlare dei dettagli della separazione.

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Poco prima di compiere l’omicidio-suicidio l’uomo aveva inviato a un amico un sms nel quale annunciava il terribile gesto. Quindi l’allarme alla polizia, che si è subito attivata per ricercare Di Teodoro e l’ex moglie. Nel corso della giornata di domenica 15 maggio sempre l’amico avrebbe ricevuto altri messaggi dello stesso tenore, ma non li avrebbe presi sul serio, pensando a cose dette per sfogarsi in un momento di rabbia.

 A casa dell’uomo è stato ritrovato un biglietto di scuse alla sua famiglia per quello che avrebbe fatto di lì a poco: uccidere Michela e poi togliersi la vita. Perché? “Mi sono sentito umiliato e deriso” ha scritto nel biglietto.

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