Tutto si poteva immaginare, tranne che ad Antessano, una frazione del Comune di Baronissi, nel salernitano, comparisse una ‘taglia’ con tanto di “Wanted”, manca solo il ‘vivo o morto’, ma per fortuna (almeno) questo particolare è stato omesso. Ma partiamo dall’inizio, qualche giorno fa, incollati con lo scotch su alcuni pali della luce e fusti di vecchi alberi, ad Antessano ma anche a Baronissi e a Salerno, sono apparsi volantini contro una badante di nazionalità russa, citata con nome e cognome per ben sei volte, accusata di essere “una rovina-famiglie, una ruba-mariti, imbrogliona e truffatrice”. Il tono è quello dell’invettiva, arrabbiato e violento: “Io la maledico 24 ore su 24”, scrive colei che si firma in calce Annamaria. E senza dare troppe spiegazioni, le fa una pessima pubblicità: “Vi consiglio di non dare lavoro a questa donna”. Perché? “È una poco di buono, una prostituta, avrà a breve problemi con la giustizia. Io sono una testa dura e andrò avanti fin quando non sarà fatta giustizia”. Non contenta del pubblico ludibrio a cui ha sottoposto “la serva russa”, l’autrice del volantino si scatena in una sorta di wanted , promettendo una lauta ricompensa a chiunque possa darle notizie sulla cittadina dell’Est. E lascia un numero di cellulare che però risulta inattivo. “Qui non ci sono badanti russe – ammicca divertito Angelo, un pensionato seduto sulla panchina – anzi no, ce n’è una, che è un po’ bizzarrella . Quella sì che fa i male servizi”. E giù sorrisi di complicità con un paio di coetanei.
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Don Alfonso D’Alessio, parroco di Antessano, dice di saperne molto poco di questa vicenda però ci consegna un particolare interessante: “Qualche mese fa venne in chiesa una donna anzianotta, si lamentò che il marito l’aveva lasciata per mettersi con una più giovane di lei, una straniera, e mi chiese un piccolo aiuto economico. Aveva una Panda rossa”, ma non esisteva il segreto professional/confessionale? Anche Federico, un giovane trasportatore, conferma: “Quella donna nella Panda ci dorme, insieme al figlio, da quando è stata cacciata di casa non sta più con la testa”. Dicono che viva alla frazione di Saragnano ma qui nessuno la conosce. E allora la ricerca si sposta su un’altra signora che avrebbe confidato il sospetto che il marito la tradisca con una badante straniera. “Sospetto? Ma se lo sanno pure le pietre in mezzo alla via che il marito le fa le corna!”, liquida l’argomento Ettore, una vita tra Antessano e Salerno. La contattiamo su Facebook ma si rammarica di non poterci aiutare: dice che non c’entra niente. Chissà se il sindaco Gianfranco Valiante può darci una mano: “Apprendo da voi questa storia, cosa dire, credo che sia un luogo comune che le badanti straniere rubano i mariti alle italiane”. Valiante forse ha ragione: siamo fuori pista. Un amico giornalista ci riconsegna un’altra versione: l’Annamaria che schiuma veleno sarebbe la figlia di un anziano scomparso di recente. Dopo il funerale la donna ha scoperto che la badante cinquantenne ha prosciugato il padre di tutti i beni che aveva in casa. Compreso ingenti somme di danaro. Quel volantino quindi sarebbe la vendetta: postuma di una figlia e non di una moglie. Una storia da film, degna d’una sceneggiatura di Ozpetek.
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