Donna Shute è una giovane insegnante di lingua e letteratura inglese, che, fino a poco tempo fa, insegnava in una scuola cattolica. Nota importante: Donna ha sofferto di disturbi alimentari per 10 anni. Proprio a causa di questi ultimi, ha perso il suo posto di lavoro che aveva accettato anche se il salario che le avevano offerto era più basso di quanto si aspettasse.
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Quando, a fatica, Donna ottiene il posto di lavoro, è molto felice anche se, tra l’anoressia e la madre con disturbi psichici, la sua vita non è particolarmente facile. Poi, a un certo punto, Donna si rende conto che la sua malattia le sta succhiando la vita, così decise di passare a un livello di cure superiori: le cure residenziali, che, però, le verrebbero a costare addirittura 1.300 dollari al giorno. Ma, non potendosele permettere, continua con le sue cure normali e non perde neanche un giorno di scuola, anzi, fa il suo lavoro al meglio. Una settimana prima delle vacanze di Natale, però, viene convocata dalla preside che la accoglie nel suo studio e le dice senza mezzi termini che i suoi disturbi alimentari (e il suo calo di peso) sono diventati un vero problema. Così prima le suggerisce di prendersi un’aspettativa, poi, dopo varie peripezie, la licenzia. E lo fa proprio quando Donna era pronta per tornare a lavorare dopo la sua cura residenziale. E senza una motivazione reale. All’inizio la ragazza si angoscia e soffre moltissimo, soprattutto perché la preside della scuola la tiene appesa a un filo per mesi (pur avendo sempre saputo che non l’avrebbe più fatta lavorare nel suo istituto). A scuola non c’è stato più nulla da fare ma ora, a distanza di 5 anni da quel momento davvero spiacevole, Donna è una persona sana e felice, ha un marito, un figlio, 2 gatti e, tutti insieme, vivono a Fort Drum, New York. Per non dimenticare ciò che ha passato, Donna si è fatta tatuare sul polso il simbolo nazionale della consapevolezza dei disturbi alimentari.
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