La storia che vi stiamo per raccontare è qualcosa di veramente eccezionale, ai limiti dell’incredibile. Per gli appassionati di racconti di avventura è la conferma che a volte la realtà è capace di superare anche la più fervida delle immaginazioni. Parliamo di un uomo, originario dell’Australia, che è rimasto in balia dell’Oceano per due mesi perso in mare aperto senza strumenti e senza avere la più pallida idea se quello vissuto sarebbe stato il suo ultimo giorno.
La mente va subito a Robinson Crusoe, il personaggio nato dalla penna di Daniel Defoe. Il suo romanzo, conosciuto come “Le avventure di Robinson Crusoe” fu pubblicato il 25 aprile del 1719, ma ancora oggi suscita vivide emozioni ed è considerato un capolavoro. In quel caso il protagonista, immaginario, si ritrovò su un’isola, qui invece il personaggio di questa storia, vera, intorno a sé ha visto solo blu, tanto blu, troppo blu, per due lunghissimi mesi…
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L’incredibile avventura di Tim: come ha fatto a sopravvivere
Tim Shaddock era partito da Baja California, porto messicano, con il suo cane Bella a bordo di un catamarano. La destinazione prevista era la Polinesia francese, ma una tempesta ha bruscamente interrotto i progetti iniziali mandando Tim e Bella alla deriva. Soltanto il fortuito – o miracoloso – incontro con un’imbarcazione messicana gli ha salvato la vita. Ma come ha fatto a salvarsi? Il ‘miracolato’, se così vogliamo chiamarlo, Tim Shaddock ha spiegato: “Avevo solo attrezzi da pesca e un kit di sopravvivenza. È stata molto dura, un calvario difficile, perché non ho mangiato abbastanza per molto tempo”.
“Per uscire vivi da queste avventure – ha proseguito – occorrono fortuna e abilità”. Già, ma è stato fondamentale pure avere al proprio fianco la fida Bella, concetto ben spiegato dall’esperto Mike Tipton, professore di fisiologia umana ed esperto di tecniche di sopravvivenza: “Penso che la presenza di Bella sia stato l’elemento che ha fatto la differenza contribuendo a creare un’attitudine mentale positiva per non arrendersi e vincere la sfida”.
Durante il giorno Tim e Bella si riparavano sotto al tendone risparmiando cibo e mangiando pesce crudo. Per dissetarsi hanno bevuto acqua piovana. L’uomo, un vecchio lupo di mare, era già abituato a certe condizioni trascorrendo gran parte del suo tempo in mare, ma due mesi disperso non gli era mai capitato. E a voi è mai capiata una cosa del genere? A me sì, mi son perso una volta al largo con il pedalò e ancora ho i brividi solo a pensarci… mah, che storia oh! Qui potete vedere il video dell’intervista al professor Mike Tipton
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