Una serata che avrebbe dovuto essere di musica e festa si è trasformata in una delle peggiori tragedie che Santo Domingo ricordi negli ultimi anni. Almeno 98 persone hanno perso la vita e più di 160 sono rimaste ferite nel crollo del Jet Set, una delle discoteche più celebri della capitale dominicana, durante un concerto dell’amatissimo cantante di merengue Rubby Pérez. L’artista, noto per essere uno dei simboli della musica caraibica, è rimasto ucciso nell’incidente insieme a decine di fan che si erano riuniti per assistere alla sua esibizione.
Le autorità locali hanno confermato che il bilancio delle vittime potrebbe aggravarsi ulteriormente. “Le operazioni di soccorso sono ancora in corso”, ha dichiarato Juan Manuel Méndez, direttore del Centro Operativo di Emergenza, ai giornalisti presenti sul posto. Tra i nomi delle vittime spicca anche quello di Octavio Dotel, ex giocatore della Major League Baseball, trovato vivo tra le macerie ma deceduto durante il trasporto in ospedale a causa delle ferite riportate. Dotel, 51 anni, aveva vinto le World Series nel 2011 con i St. Louis Cardinals e godeva di una grande popolarità sia negli Stati Uniti sia nella Repubblica Dominicana.

Crolla una discoteca a Santo Domingo, almeno 98 morti e 160 feriti
La notizia della morte di Dotel ha avuto risonanza anche oltreoceano: prima della partita tra i New York Mets e i Miami Marlins, al Citi Field è stata proiettata una sua immagine in bianco e nero accanto alla bandiera dominicana. La Dominican Republic Professional Baseball League ha voluto ricordarlo con un semplice ma toccante messaggio: “Riposa in pace”, pubblicato sui propri canali social.

Secondo quanto riportato dai media locali, al momento del crollo all’interno del Jet Set si trovavano tra le 500 e le mille persone. Il panico si è diffuso rapidamente quando la struttura ha iniziato a cedere, provocando un boato che è stato udito a diversi isolati di distanza. Più di dodici ore dopo, i vigili del fuoco erano ancora all’opera tra le macerie, cercando sopravvissuti e corpi, sollevando detriti e segando travi per facilitare l’accesso alle zone più compromesse.

Il presidente della Repubblica Dominicana, Luis Abinader, si è recato personalmente sul luogo del disastro. Ha incontrato i parenti delle vittime, ha espresso la propria solidarietà e ha promesso l’apertura di un’indagine per chiarire le cause del crollo. La visita del capo dello Stato ha avuto anche un valore simbolico: ha portato conforto a una comunità sotto choc, stretta nel dolore per la perdita di due delle sue figure più rappresentative e per la devastazione causata da un evento che avrebbe dovuto unire, non distruggere.