Si lavora ancora per trovare il Titan, il sommergibile della OceanGate scomparso domenica sera mentre era impegnato in un viaggio di esplorazione dei rottami del Titanic, il transatlantico naufragato il 15 aprile 1915, nel suo viaggio inaugurale dall’Inghilterra a New York, dopo la collisione contro un iceberg. La guardia costiera americana ha assicurato che le operazioni di ricerca del sommergibile scomparso sono ancora “una missione attiva di ricerca e salvataggio”.
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Alla domanda se ritiene che l’ossigeno si sia ormai esaurito nell’abitacolo, l’ammiraglio John Mauger ha detto a Sky News: “Continuiamo ad avere nei nostri pensieri l’equipaggio e le loro famiglie mentre procediamo con le ricerche e il salvataggio, pur essendo consapevoli del tempo”. “A questo punto è ancora una missione attiva di ricerca e soccorso, usiamo tutto il nostro equipaggiamento, compresi i veicoli operati a distanza”, ha detto ancora l’ammiraglio.
Sommergibile Titan, sul fondale dell’oceano trovati dei detriti
Intanto, su richiesta americana, il governo britannico ha inviato sul posto un sottomarino e un aereo da trasporto con materiale specifico. Dalla guardia costiera è arrivata la notizia del ritrovamento di alcuni detriti. Il ritrovamento è stato effettuato da un sottomarino controllato da remoto nell’area che circonda il relitto del Titanic.
Come fa sapere la Bbc dal Regno Unito, citando un esperto e un amico dei passeggeri, tra i rottami trovati dal robot impiegato nelle ricerche del sottomarino ci sarebbero la parte posteriore e il telaio di atterraggio del Titan disperso nel suo ‘viaggio’ verso il Titanic. Nel sottomarino di OceanGate potrebbe essersi verificata una “implosione istantanea” ed è così che sarebbero morti il pilota e i quattro passeggeri.
Le autorità “stanno valutando le informazioni”. Non è chiaro se quello che in gergo viene definito ‘debris field‘ sia collegato al sommergibile. La Guardia Costiera aggiornerà sullo stato delle ricerche alle 15 ora locale, le 21 italiane. Come riporta la guardia costiera degli Stati Uniti, una nave della marina canadese con a bordo un team di medici specializzati in medicina subacquea e una camera iperbarica, che può contenere fino a sei persone, è arrivata nella zona di ricerca.
La nave è arrivata nella zona in cui sono stati captati rumori provenienti dal fondale martedì e di nuovo ieri. Ancora non si è certi delle cause e delle origini dei suoni – che potrebbero provenire dall’interno del sommergibile Titan – ma intanto l’area della ricerca è stata ampliata ad una zona che equivale in superficie a circa 10mila miglia quadrate – 26mila Km quadrati – e in profondità scende fino a 2,5 miglia, circa 4mila metri.