Esistono tanti modi di manifestare, c’è chi scende in piazza (pacificamente o meno), c’è chi digiuna con uno sciopero della fame, c’è invece chi coltiva fiori all’interno di bombe chimiche usate. Questa è la storia di una donna palestinese di Belin, villaggio nei pressi di Ramallah.
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Non conosciamo il suo nome, ma con questo gesto è diventata in poco tempo simbolo della pace auspicabile tra israeliani e palestinesi. In mezzo al frastuono di una guerra tra fratelli e senza fine che puzza di distruzione e di morte, una piccola donna, in silenzio, prova a ridare senso e profumo alla vita attraverso la coltivazione di fiori in granate chimiche esplose.
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