Si può dimenticare un figlio che dorme in macchina? Evidentemente si e la tragedia avvenuta martedì sera in un campeggio a Muzzano, vicino a Lugano, nel Canton Ticino ne è la prova. Secondo quanto si legge sui media elvetici, la madre 40enne della vittima, svizzero-tedesca, era arrivata da cinque giorni nel campeggio ‘La Piodella’, dal Canton Turgovia, per trascorrere alcuni giorni di vacanza con le quattro figlie e degli amici. Stando a quanto scrive RSI, la piccola sarebbe rimasta da sola per tre ore e mezza circa. E’ pieno pomeriggio, la famiglia di 5 anni, rientrata da una gita, avrebbe deciso di non svegliare la bambina e di lasciarla dormire nella vettura, ferma nel parcheggio del camping. Ma qualche ora più tardi, la madre avrebbe iniziato a cercarla, “ricordandosi solo in un secondo tempo di averla lasciata in macchina, a dormire” scrive RSI. Una dimenticanza fatale.
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Verso le 20 di martedì, le altre tre figlie, di età compresa tra i 9 e i 15 anni, corrono terrorizzate verso la madre: hanno appena rinvenuto la sorella in auto, senza segni di vita. Sul posto sono immediatamente giunti i soccorritori. Ma subito si sono accorti che per la piccolina non c’era più molto da fare. L’autopsia effettuata mercoledì sera ha confermato che è morta di ipertermia. La magistratura svizzera ha aperto un’indagine coordinate dal giudice Fiorenza Bergomi. Secondo Giovanna D’Agata, massimo dirigente dell’associazione Sportello dei Diritti, con il caldo di questi giorni la temperatura in un’auto chiusa può raggiungere anche i 50 gradi. La madre, attualmente, non può essere interrogata dagli inquirenti perché in stato di choc. “Venivano in questo campeggio tutte le estati, da almeno una decina d’anni”, racconta a Ticinonline un villeggiante che conosceva la donna. Che aggiunge: “Una signora per bene e una mamma attenta”.
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