”O la smette oppure cacceremo vostro figlio dall’asilo”. Ha dell’incredibile questa storia che viene dalla provincia di Como raccontata dal quotidiano La Repubblica. Protagonista della vicenda è un bambino di 4 anni che rischia di essere espulso perché ha l’abitudine di fare il saluto fascista a scuola. Le maestre si sono sentite in dovere di denunciare l’accaduto dopo aver notato che il piccolo lo faceva molto spesso: ogni volta che si presenta davanti a qualcuno, un compagno, un’insegnante o un bidello, il bimbo allunga il braccio destro e schiude il palmo della mano. A quel punto la decisione di convocare i genitori, ma le maestre si sono sentite rispondere: ”Che cosa c’è di strano? Vogliamo dargli un’educazione rigorosa e allo stesso tempo naturale”. I genitori del bimbo sono giovani, lui ha 30 anni, lei 29, e dopo qualche giro di parole hanno ammesso la verità alle insegnanti: ”Ci hanno detto chiaramente quali sono le loro idee politiche – racconta una delle educatrici -, rivendicando con fierezza l’insegnamento del saluto romano al figlio. Abbiamo obiettato che quel saluto è vietato dalla legge italiana e che non è esattamente un gesto adatto a un bambino di 4 anni che frequenta un asilo”. Poi, alla fine del colloquio coi docenti, il padre non si trattiene, alza la manica della camicia e mostra con orgoglio una svastica tatuata. Il gesto non è servito a molto però, le maestre hanno dato loro un aut aut: o la smette di fare il saluto fascista o sarà espulso dall’asilo.
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