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18enne va a scuola ma poco dopo viene cacciato dalla preside (che aveva mobilitato anche i carabinieri). Il motivo? Vi lascerà di stucco…

 

Allontanato dalla scuola per il piercing al naso e un brillantino sotto la palpebra. È accaduto questa mattina a uno studente 18enne di Olbia, Mattia Carbini, al quarto anno dell’Istituto Alberghiero di Arzachena. ”Un’ingiustizia e una palese discriminazione”, accusa il padre Antonio; una ”questione di immagine e di rispetto del regolamento, nessun intento di mortificare i ragazzi”, replica la preside Fabiola Martini che spiega i motivi della decisione: ”Ci poniamo come obiettivo la formazione, la crescita culturale, la maturazione personale, professionale e sociale dello studente. Prima di oggi ho invitato i ragazzi al rispetto delle regole. Ma vista la reiterata inosservanza di queste ultime, sono stata costretta ad imporre il rispetto dell’articolo 18”. La preside fa riferimento all’articolo in cui si parla dello ”stile personale” che deve essere mantenuto all’interno della scuola e precisa che ”per la frequenza è richiesto un abbigliamento consono ed adeguato” e ”non è consentito il possesso di piercing, orecchini, acconciature di pettinature che non garantiscano l’assoluta igiene personale e la salvaguardia di ambienti salubri”.

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”Li ho controllati personalmente – spiega la preside – su 600 studenti, due non sono entrati, altri due, in seguito al confronto con i genitori da me contatti, hanno cambiato idea varcando la soglia della classe, mentre in un caso, vista l’opposizione dello studente e dinanzi al non riconoscimento della mia autorità, sono stata costretta a chiamare i Carabinieri, i quali hanno spiegato al ragazzo che i regolamenti vanno rispettati”. E proprio questo è il caso di Mattia spalleggiato dal padre: ”Ci troviamo di fronte ad un regolamento fuori dai tempi che discrimina i ragazzi – attacca Antonio Carbini, 53 anni, agente di viaggio -. Per mio figlio è diventata una questione di principio, tanto che ha deciso di ritirarsi da scuola e di opporsi a un regolamento che impedisce agli studenti di esprimersi come meglio credono. Anche perchè, che esempio danno i professori che portano l’orecchino? È giusto affermare che il regolamento vale solo per i ragazzi?”, si chiede Carbini senior annunciando che intende accompagnare Mattia nella caserma dei carabinieri per sporgere denuncia contro la preside, rea – a loro dire ma la dirigente smentisce – di aver strattonato il ragazzo per impedirgli di entrare a scuola.


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