Elena Rastello, pochi anni prima di diventare suora, correva i 1500 e i 3mila nella nazionale italiana di atletica leggera. Philip Mulryne giocò nel Manchester United di Beckham e Scholes, poi lasciò il calcio ed entrò nei domenicani. Maria del Pino Rodriguez de Rivera vinse il titolo spagnolo nei tuffi dalla piattaforma (5 e 10 metri): oggi è suora e missionaria nelle Filippine. Padre Graziano Lorusso, francescano, giocò i mondiali Under 17 con Alessandro Del Piero. Un assist dal cielo di Lorenzo Galliani (edizioni Elledici), nelle librerie a fine mese, racconta storie di campioni che hanno abbandonato la carriera (e, in diversi casi, un lauto contratto) per seguire la vocazione religiosa, riscoprendo nei valori dello sport alcuni dei punti cardinali grazie ai quali orientare la nuova vita di sacerdoti, frati e suore.
Sono raccolte anche testimonianze di chi, come Frate Colm O’ Connell, allenatore di cinque medaglie d’oro olimpiche, ha scoperto il professionismo già da religioso, interpretando il ruolo di coach tanto per gli atleti quanto verso la propria comunità. Sono presenti anche quattro interventi di protagonisti del mondo dello sport (i campioni olimpici Sara Simeoni e David Rudisha, i mister Osvaldo Bagnoli e Davide Ballardini) che hanno conosciuto alcuni dei ragazzi raccontati nel libro. La riflessione sul dialogo tra sport e fede è arricchita dalla prefazione di Dino Zoff e dalla testimonianza di René Carlos Pontoni, che ricorda suo padre René Alejandro, attaccante del San Lorenzo vincitore del titolo argentino nel 1946, per la gioia – anche – di un tifoso di 10 anni di nome Jorge Mario Bergoglio.