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“Chi è davvero”. Olimpiadi, la polemica della pugile ‘trans’: Vladimir Luxuria rompe il silenzio

  • Sport

Olimpiadi 2024: continuano le polemiche sulla pugile algerina Imane Khleif, prossima avversaria dell’italiana Angela Carini (ottavo di finale della categoria +66 kg). Il caso è scoppiato dopo un tweet di Matteo Salvini: “Pugile trans dell’Algeria, bandita dai mondiali di boxe, può partecipare alle Olimpiadi e affronterà la nostra Angela Carini. Uno schiaffo all’etica dello sport e alla credibilità delle Olimpiadi. Basta con le follie dell’ideologia ‘woke’!”.

Adesso interviene Vladimir Luxuria. L’ex presentatrice dell’Isola dei famosi e paladina dei diritti Lgbt ha fatto un annuncio agli italiani in cui svela la vera identità dell’atleta algerina: “Sta circolando questa bufala. Ci ero cascata anch’io all’inizio. Poi ho studiato bene il caso. Hanno messo in giro la notizia che ci sarebbe l’incontro tra la nostra azzurra Angela Carini – e dico subito che tifo per lei perché si tifa sempre per le nostre azzurre – e un’atleta trans, Imane Khleif”.


“Chi è davvero”. Olimpiadi, la polemica della pugile ‘trans’: Vladimir Luxuria rompe il silenzio

Ma dov’è la fake news? “La fake news è che Imane Khleif non è una persona trans”, ha aggiunto Luxuria. “Basti pensare che è algerina, rappresenta l’Algeria, l’ha già rappresentata nel 2020 a Tokyo durante i Mondiali. In Algeria la transessualità è un reato, così come l’omosessualità. Non avrebbe potuto fare la transizione in Algeria. Lei è nata donna. Ha solo un problema di livello alto di testosterone, motivo per il quale Kremlev, il presidente russo della International Boxeur Association, l’ha esclusa dai mondiali. È semplicemente una donna. Esistono donne che hanno livelli di testosterone più alti“.

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Luxuria sostiene che si tratti quindi di un caso montato ad arte, una polemica politica. “Stanno usando noi per andare contro Macron, come se Macron c’entrasse qualcosa con la scelta delle persone che devono gareggiare, decise dal comitato olimpico internazionale. Loro sono esperti, sono un ente non governativo”.

Secondo Vladimir Luxuria, inoltre, l’attacco alla pugile algerina è solo un pretesto per andare contro la comunità Lgbt: “Mi chiedo una cosa: perché fomentare ancora l’odio contro di noi che già ce n’è abbastanza? Perché non vi interessate di noi quando ci sono problemi di discriminazione, botte, insulti, problemi sul lavoro? Invece dovete utilizzarci per mettere in giro questa notizia secondo la quale le donne nate tali sarebbero in pericolo. Addirittura quel fotomontaggio così volgare dove all’altezza della vagina in costume hanno inserito il messaggio ‘Io non sono un ragazzo’. Spingendo psicologicamente gli uomini ad andare a guardare in quelle parti”. “Maniaci sessuali! Schifosi! Basta! Basta utilizzarci, basta strumentalizzarci. Siamo stufe. Basta”, conclude Luxuria


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