Da quest’anno scolastico non dovrebbero essere più una sperimentazione, ma a tutti gli effetti un nuovo indirizzo di studi per ragazze e ragazzi italiani. Sta per suonare la campanella nei licei scientifici sportivi (Liss), che secondo il ministero dell’Istruzione “guideranno lo studente a sviluppare le conoscenze e a maturare le competenze necessarie per individuare le interazioni tra le diverse forme del sapere, l’attività motoria e sportiva e la cultura propria dello sport”. Le materie tradizionali dello scientifico rimangono, ma regalano ore a nuovi insegnamenti come diritto ed economia dello sport e, naturalmente, all’attività motoria. La teoria ci sarà pure, il problema è la pratica. I nostri edifici scolastici sono infatti ancora lontani anni luce da quelle high school americane che sfornano campioni. Hanno bagni fatiscenti, tetti pericolanti, riscaldamento a singhiozzo… figuriamoci se possono garantire palestre degne di questo nome. Campi sportivi? Merce rara. Piscine? Fantascienza. E così i Liss, un centinaio in tutta Italia, devono chiedere ospitalità negli impianti del Coni, trasferendovi gli studenti durante le ore di sport mettendo in conto anche il tempo perso per le trasferte. Tu vuò fa l’ americano, insomma, ma sei nato in Italì…