La procura di Forlì ha aperto un’inchiesta sui fatti mai chiariti di Madonna di Campiglio ’99, il capolinea del Pirata, uno dei momenti più drammatici nella storia del ciclismo e dello sport italiano. Associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva e alla truffa per scoprire cosa si nascondesse dietro le acque torbide che hanno inghiottito la carriera del campione di Cesenatico, e su cui da anni si addensano i sospetti di complotti inquietanti, minacce esplicite e manipolazioni del circuito delle scommesse clandestine. Con l’ombra della camorra a fare da sfondo.
Scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere: “Marco Pantani fu escluso dal Giro d’Italia del 1999 perché le sue analisi furono ‘alterate’. Qualcuno avrebbe truccato l’esito degli esami effettuati dopo la tappa di Madonna di Campiglio facendo risultare l’ematocrito troppo alto, segnando così l’inizio della fine della carriera del campione di ciclismo. E della sua vita. È questa clamorosa ipotesi ad aver convinto il procuratore di Forlì Sergio Sottani ad avviare nuovi accertamenti su quanto accadde cinque anni prima che l’atleta fosse trovato morto in un residence di Rimini. Mentre i magistrati della cittadina costiera continuano gli accertamenti proprio sulle anomale circostanze del decesso non escludendo l’omicidio, un altro inquietante capitolo si apre. E le conseguenze possono essere imprevedibili, tenendo conto che svariati testimoni sono già stati interrogati e avrebbero confermato di aver ricevuto minacce proprio in quei giorni. Entro breve sarà ascoltato anche l’ex boss della malavita Renato Vallanzasca, il primo a ipotizzare che dietro quella storia potesse esserci un giro di scommesse clandestine”.