Un fax dimenticato tra le carte di dieci anni colora ancora più di giallo la morte di Marco Pantani. È un fax partito alle 20.50 del 16 febbraio 2004, 48 ore dopo la scoperta del cadavere del corridore. Mittente il medico legale Giuseppe Fortuni, destinatario il magistrato di Rimini Paolo Gengarelli, che aveva incaricato Fortuni dell’autopsia. Il medico, con la dicitura “riservato e urgente”, scrisse: “Al termine dell’esame autoptico sulla salma, la informo che il decesso può datare attorno alle ore 17 del 14 febbraio 2004… Allo stato attuale delle indagini medico-legali, la causa può essere indicata in un collasso cardiocircolatorio terminale”. Ma nelle 240 pagine del rapporto definitivo, depositato un mese dopo, la collocazione del decesso cambiò radicalmente: secondo Fortuni, Pantani muore tra le 11.30 e le 12.30, come dimostrato dai dati raccolti da chi per primo ispezionò il cadavere al Residence Le Rose di Rimini (il dottor Francesco Toni) e dalle evidenze dell’autopsia.