“Mi resta un anno di vita”. La rivelazione dell’ex mister di Serie A: l’uomo ha fatto sapere a tutti di essere affetto da un cancro terminale. Secondo le sue stesse parole, pronunciate durante un’intervista alla radio svedese P1, gli resterebbe solo un anno di vita: “Tutti avevano capito che non stavo bene, immaginavano fosse cancro e lo è. Devo lottare finché potrò”. La notizia della sua malattia arriva quasi un anno dopo il suo ritiro dal mondo del calcio, decisione presa per motivi di salute. Fu lui stesso a dichiarare che era giunto il momento di dedicarsi alla sua salute e alla sua famiglia.
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L’uomo ha due figli, Johan e Lina, nati dal matrimonio con Ann-Christine Pettersson, da cui ha divorziato nel 1994. L’ex mister della Nazionale inglese ha raccontato di aver avuto i primi sospetti sulla sua salute quando è collassato durante una corsa di cinque chilometri. Dopo l’incidente, ha deciso di consultare un medico per ulteriori accertamenti, scoprendo così la triste verità: il medico gli ha comunicato che aveva avuto un ictus e che era affetto da una malattia incurabile da tempo. Parliamo chiaramente di Sven-Göran Eriksson che oggi ha 75 anni.
“Mi resta un anno di vita”. La rivelazione dell’ex mister di Serie A
L’uomo ha parlato apertamente del tempo che gli rimane da vivere: “Nel migliore dei casi un anno o anche di più, nel peggiore anche meno. In realtà nessuno può esserne sicuro con certezza, è meglio non pensarci. Puoi in qualche modo ingannare il tuo cervello, pensare positivo e vedere le cose nella maniera migliore, non perderti nelle avversità, perché questa ovviamente è la più grande di tutte, ma ricavarne comunque qualcosa di buono da questa esperienza”.
Durante i suoi oltre quarant’anni di carriera, Eriksson ha guidato anche i calciatori della Lazio, portandoli alla vittoria dello scudetto nel 2000. A tal proposito, ricordiamo le sue parole pubblicate sul nostro giornale a febbraio dello scorso anno, quando decise di lasciare ufficialmente il calcio: “Cara Lazio, forse lo sai già, ma con te ho vissuto gli anni più belli della mia vita”.
“Tre stagioni e mezza che non dimentico, sempre al massimo, senza rimpianti. Tutte, anche l’ultima non conclusa. E non è certo un mistero se ripeto adesso, nei giorni del ventesimo anniversario dello scudetto del 2000, che quella squadra che vinse il titolo italiano è la più forte che abbia mai allenato”.