Lutto nel mondo del calcio. È morto all’età di 88 anni l’ex giocatore e allenatore, ma soprattutto vera e propria stella capace di ottenere risultati straordinari che l’hanno elevato a rango di leggenda. Stiamo parlando di un calciatore che è stato uno dei primi nonchè tra i migliori registi di centrocampo della storia del pallone. Per le sue geometrie supportate da un talento cristallino ha ricevuto il soprannome di “architetto”.
Sono in tanti oggi a piangerlo nel calcio italiano e non solo. In un post dell’Inter leggiamo: “Il giocatore perfetto che, grazie al suo talento, ha ispirato generazioni”. In un secondo post il club celebra uno dei suoi giocatori storici con un video e queste parole: “Un talento unico e un grande dell’Inter. Un grande numero 10 dell’Inter che ha portato i nostri colori sulle vette d’Italia, d’Europa e del Mondo. Se non sai cosa fare, dai la palla a Suarez. Ciao Luisito”.
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La carriera di Luis Suarez e l’approdo all’Inter
Luis Suarez se n’è andato questa mattina, domenica 9 luglio, dopo una breve malattia. Sono in tanti oggi a piangerlo nel mondo del calcio. Prima di sbarcare a Milano Suarez era stato uno dei punti di riferimento del Barcellona. Coi blaugrana è stato capace di realizzare ben 80 reti in 176 partite tra il 1954 e il 1961, per non parlare degli assist. Poi Helenio Herrera convinse il presidente dei nerazzurri Angelo Moratti a spendere la cifra record di 300 milioni per l’allora Pallone d’Oro.
Con il Barca Luis Suarez aveva vinto due volte la Liga, due volta la Coppa Nazionale e due volte la Coppa delle Fiere, antenata della Coppa Uefa. Poi all’Inter il Mago Herrera lo spostò davanti alla difesa facendone uno dei primi registi nella storia del calcio con risultati eccellenti. Con l’Inter Luisito ha giocato 333 partite siglando 55 reti e vincendo tre scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Una delle colonne di quello squadrone.
Dotato di grande classe ma tutt’altro che ‘statico’ Luis Suarez era in grado di lanciare con grande precisione le due ali dell’Inter Jair e Sandro Mazzola che facevano sfaceli nella metà campo avversaria. Recentemente è stato paragonato ad Andrea Pirlo sul quale lui stesso ha avuto modo di dire: “In effetti abbiamo in comune diverse caratteristiche”. Dopo quella di calciatore ha intrapreso, con minor fortuna, la carriera di allenatore conclusa sulla panchina della Sampdoria.