Quattro milioni di euro sottratti al fisco, uno per ogni pallone d’ oro conquistato. È l’accusa dalla quale dovrà difendersi Lionel Messi, insieme a suo padre, davanti alla giustizia spagnola, che oggi ha bocciato la loro richiesta di archiviazione. A giugno il pubblico ministero aveva chiesto di perseguire solo Jorge Horatio Messi, che gestisce le finanze del figlio lasciandolo libero di dedicarsi al pallone. Secondo la Corte, questa tesi non regge: “In questo tipo di crimine, non è necessario che qualcuno conosca nel dettaglio tutte le operazioni e il loro ammontare, ma è sufficiente che sappia dei progetti di commettere una frode e acconsenta”. L’evasione fiscale riguarderebbe soldi guadagnati dall’atttaccante del Barcellona sfruttando la sua immagine con sponsor del calibrodi Adidas o Pepsi Cola e sarebbe stata realizzata creando una rete di società fittizie.