Lutto nel mondo dell’automobilismo. Il campione si è spento a 84 anni. Una carriera iniziata molto presto. Nel 1964 inizia a correre in Formula 3, vincendo il titolo francese nel 1970. Nel 1971 passa in Formula 2. Nel 1975 lascia le monoposto per passare nelle gare endurance, dove vinse nel 1978 con Didier Pironi la 24 Ore di Le Mans. Sebbene abbia testato alcune monoposto Renault da F1, ha sempre corso con vettura da turismo e endurance, vincendo il campionato francese turismo nel 1979 su una Triumph Dolomite.
In coppia con Jean Rondeau, nel 1980 ha vinto una seconda volta a Le Mans e prese parte al Rally Parigi-Dakar per la squadra di Rondeau. ha continuato a correre fino al 1992, anno in cui si è ritirato per diventare un istruttore di vetture da corsa. Ad annunciare la morte del campione l’Automobile Club de l’Ouest (ACO), che organizza la mitica gara di durata.
Jean-Pierre Jaussaud, una leggenda delle 4 ruote
Jean-Pierre Jaussaud, soprannominato da molti il pilota gentiluomo, vinse la sua prima Le Mans su una Alpine Renault A442 nel 1978, guidando con Didier Pironi. Ha trionfato di nuovo due anni dopo, nel 1980, condividendo il volante di una Rondeau M379 con Jean Rondeau. Il costruttore di questo prototipo di auto che, con orgoglio, hanno definito “made in France” al 100% e realizzato vicino alla pista di Le Mans.
A differenza di molti suoi contemporanei, come Jean-Pierre Beltoise, Gerard Larrousse e Henri Pescarolo, Jean-Pierre Jaussaud non ha mai avuto la possibilità di guidare in F1, di cui visse esperienza come collaudatore durante lo sviluppo della prima monoposto turbo Renault alla fine degli Anni ‘70.
Jean-Pierre Jaussaud ha però vissuto una carriera di successo in monoposto con una vittoria nel GP di Formula 3 di Monaco nel 1968. Col titolo nazionale in quella categoria nel 1970 prima di diventare vice campione europeo di Formula 2 nel 1972 su Brabham. In 13 partecipazioni alla 24 Ore di Le Mans tra il 1966 e il 1983, arrivò terzo anche nel 1973, 1975 e 1976. Jaussaud partecipò anche alla Dakar del 1982 su una Mercedes, raggiungendo il podio.