L’altra mattina, dopo la sconfitta della Nazionale, il “Buongiorno” di Massimo Gramellini era intitolato “Un Paese Immobile”. Il pezzo era sulla rovinosa sconfitta degli azzurri contro il Costarica e l’«Immobile» del titolo stava per la punta del Torino, capocannoniere del campionato di serie A, lasciata a scaldare la panchina mentre l’Italia sbatteva contro il muro dei centroamericani. Se uno legge il pezzo però, quell’«immobile» lì è da intendersi anche come aggettivo. L’Italia – scrive Gramellini – sarà sempre una paese fermo se continuerà ad affidarsi a gente come Balotelli, tutto patina e “panna montata”, il “classico pacco dalla confezione luccicante” che “manda tweet banali”. E infatti SuperMario è tornato a giocare da noi mentre la punta granata – “un bravo ragazzo del Sud, serio e lavoratore, si diceva una volta” – lo hanno voluto in Germania. Un paese evidentemente meno immobile del nostro…
Forse Prandelli ha letto Massimo Gramellini o forse no. Ma di sicuro si è reso conto che un cambiamento ci deve essere. In allenamento ha provato la nuova Italia. Il ct azzurro in vista dell’Uruguay sembra destinato a cambiare volto alla squadra: in campo è scesa questa formazione, schierata con il 3-4-1-2: Buffon; Barzagli Bonucci Chiellini; Darmian Verratti Pirlo De Sciglio; Marchisio; Balotelli e… (appunto) Immobile. Speriamo non sia troppo tardi…