Nel suo primo giorno da ct della Nazionale, Antonio Conte gonfia il petto sotto la maglia azzurra: “È un grande orgoglio essere qui, sono arrivato nel top dei top club”, poi promette: “La vittoria per me è una dolce condanna, dovrà diventarlo anche per la nazionale”. Speriamo bene. Perché la figuraccia in Brasile è ancora vicinissima e Conte sa di dover ripartire da lì: “I giocatori sono gli stessi che provengono da un’esperienza non felice, ma sono convinto che se riusciamo a farli diventare una squadra, il gap tecnico può essere colmato“. Nella conferenza di presentazione parla anche del suo contratto: “Rientra nei parametri della Figc, ho ceduto tutti i diritti di immagine e risponderò coi fatti”, e nega che il peso degli sponsor possa influenzarlo: “Niente e nessuno potrà impormi una decisione”. C’è spazio anche per un siparietto, quando il nuovo ct definisce le domande di un cronista “agghiaccianti“, aggettivo usato anche in occasione della squalifica del 2012 e consacrato a tormentone dalle parodie di Maurizio Crozza.