Nel secondo set degli ottavi di finale degli Australian Open Jannick Sinner ha chiesto il medical time out. Sul campo da gioco è sceso il gelo e, per alcuni momenti, era sembrato di rivedere il film della scorsa primavera a Wimbledon, quando il numero uno accusò un malore contro Danil Medvedev perdendo la partita. Stavolta Sinner ha recuperato in extremis, battendo in quattro set l’ostico Rune che, nei mesi scorsi, non gli aveva mai reso vita troppo facile.
Il pubblico, tuttavia, ha vissuto momenti di paura perché mentre il medico si prendeva cura di lui, le mani di Jannik sembravano tremare. Nausa, voltastomaco, un senso di malessere diffuso ha investito il campione che dopo la partita ed un lungo confronto con i medici ha spiegato cosa è successo.
Australian open, malore per Jannik Sinner durante gli ottavi
“Sono stato fortunato – le sue parole in conferenza stampa – 20 minuti fuori dal campo per cercare di recuperare fisicamente, per mettere un po’ di acqua fredda sulla testa, è stato molto utile. Sono stato molto, molto fortunato”. Il numero uno della classifica ha poi aggiunto.
“Penso che abbiamo visto che non mi sentivo bene. Ho avuto un po’ di vertigini. In termini di infortuni, non ho nulla, solo qualche problema di salute. Erano condizioni difficili. Faceva caldo ieri e fa ancora caldo oggi – ha aggiunto – Sapevo che sarebbe stato molto, molto difficile. Ho lottato contro un avversario duro, ma anche un po’ contro me stesso”.
Quindi conclude: “è stata una mattinata strana, non ho neanche disputato il riscaldamento. Parlare con il dottore mi ha fatto bene. Sapevo che sarebbe stata una partita complicata. Ho giocato bene, ho servito benissimo e questo mi ha dato la fiducia per continuare a lottare”. Ora sotto con i quarti. Sinner, pure non dicendolo espressamente, potrebbe aver avuto un colpo di calore, cosa per altro comune quando la temperature sale ed il livello di scontro è altissimo.