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“Svolta dopo 24 anni?”. Scomparsa Ylenia Carrisi: cosa è successo a New Orleans

 

Si riapre il caso di Ylenia Carrisi? La svolta relativa alla figlia di Al Bano Carrisi e Romina Power, scomparsa 24 anni fa, potrebbe essere di quelle significative. Ylenia era sparita il 31 dicembre 1993 a New Orleans, dove si era recata con la famiglia: pare avesse discusso con papà e, da allora, si sono perse le sue tracce. Proprio le ultime conversazioni telefoniche con Ylenia Carrisi risalgono a qualche giorno prima della scomparsa: il primo gennaio 1994 e il giorno precedente quando padre e figlia avevano condotto un’accesa discussione. Ylenia viene vista per l’ultima volta il 6 gennaio dalla proprietaria dell’albergo, quando la ragazza lascia i propri effetti personali. Nonostante la Carrisi e Alexander Masakela condividessero la stessa stanza d’albergo, Masakela non ne denuncia la scomparsa. Quest’ultimo resta in albergo fino al 14 gennaio e cerca di pagare l’albergo con gli assegni turistici della stessa Ylenia. Per questi motivi, Masekela è il primo sospettato. (Continua a leggere dopo la foto)



Interrogato dalla polizia statunitense, Alexander dichiara di non aver mai avuto rapporti sessuali con la ragazza e di non avere idea di dove si trovi, ma ha la certezza che Ylenia sia viva. Tutti gli indizi però portano al nome di Albert Cordona, il guardiano notturno dell’Audubon Acquarium of the Americas, l’ultima persona secondo Albano, che avrebbe visto la figlia quella notte. L’uomo afferma di aver visto una ragazza bionda buttarsi nel Mississipi e urlare “Io appartengo alle acque” poco prima di sparire per sempre nelle acque, frase che ripeteva spesso Ylenia da bambina, secondo il padre Al Bano. Anche molti anni dopo la scomparsa sono state avanzate diverse ipotesi sulla morte di Ylenia Carrisi, tra cui quella secondo la quale la ragazza si sia allontanata volontariamente. I genitori non hai smesso di credere alla colpevolezza del trombettista e nel 2014 Al Bano, dopo un ricordo lungo due anni, ha fatto stilare il documento che attesta la morte presunta della sua primogenita. (Continua a leggere dopo la foto)

Nel 1993 riprendono le indagini e si crede che Ylenia si trovi in un convento greco-ortodosso di Phoenix, in Arizona. Proprio quando si credeva essere vicini alla verità le dichiarazioni di un serial killer mettono in allerta. Secondo una confessione risalente al 1996 del serial killer Keith Hunter Jesperson, meglio conosciuto come Happy Face Killer, la Carrisi sarebbe una delle sue vittime. Ylenia sarebbe stata aggredita e uccisa durante un autostop. L’identificazione di Ylenia Carrisi nella presunta vittima produce, però, risultati negativi. Pare però che diverse ragazze siano sparite in zona in quell’area, e ci si chiede perché le indagini non vengano mandate avanti, non solo per la figlia di Albano Carrisi e Romina Power, ma anche per le altre giovani. (Continua a leggere dopo la foto)

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Non solo la pista del serial Killer: c’è chi è pronto a giurare di conoscere il luogo dove la ragazza ha vissuto tutto questo tempo lontano da Romina e Albano e dal resto della sua famiglia. Secondo le dichiarazioni del detective della squadra omicidi di New Orleans Police Departement. “Ylenia Carrisi è viva. Abbiamo nuovi indizi su dove si trovi ma non possiamo fornire ulteriori dettagli, visto che l’indagine è ancora in corso”. La dichiarazione, rilasciata in questi giorni dal dipartimento di polizia della cittadina americana, che potrebbe dare una risposta e una speranza ai genitori, alle sorelle e al fratello di Ylenia.

L’amore di Romina. Sono passati 25 anni dalla scomparsa di Ylenia, ma la Power non si arrende


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