Dal perché del suo nome d’arte, Fedez, a ricordi scomodi, come quando, ancora sedicenne, girava per Milano con una pistola nello zaino. Il rapper si racconta al Corriere della Sera e ne esce un profilo a tratti sorprendente. Intanto il nome. “Fedez è il nome del file di una mia vecchia foto, di quando giocavo a basket. Glielo diede un mio amico di allora, Mauro. Non lo sa nemmeno: non ci sentiamo da 15 anni”. Da piccolo era grassottello e aveva a che fare con i bulli. “Non per la grassezza, era il contesto. Casa mia era al confine tra Buccinasco e Corsico, leggendo un libro su Vallanzasca mi sono accorto che metà dei miei compagni di classe avevano cognomi poco raccomandabili. A quei tempi c’erano mode da seguire e io non le seguivo. Come giocare a calcio. Mai fatto. Oppure truccare il motorino. Io non l’avevo. Non ero un tipo socievole”. Inevitabili i contrasti. “Più di una volta sono tornato a casa senza scarpe. Mi fermavano chiedendomi che numero di scarpe avessi e non c’era molto da fare”. (Continua a leggere dopo la foto)
Non c’erano alternative: “Te le toglievi e gliele davi. Ero alle medie. Succedeva a tutti”. Poi il periodo della pistola. “Erano gli anni delle superiori, tra la terza e la quarta, avevo tra i sedici e i diciassette anni. Frequentavo il collettivo Il Muretto, il centro del rap milanese, una comunità multietnica con rumeni, albanesi, nigeriani. Ricordo che c’era anche Emis Killa. Eravamo offuscati dall’opulenza che non potevamo avere. Alcuni, ma non io, derubavano i giovani ricchi. Il padre di un mio amico era appena uscito dalla prigione, dopo essersi fatto 30 anni, e veniva in giro con noi”. (Continua a leggere dopo le foto)
{loadposition intext}Fedez continua a ricordare: “La sera ci spostavamo alle Colonne di San Lorenzo, in quella vietta con il cartellone pubblicitario: nel weekend c’erano 1.500 persone, da avere paura, soprattutto i ricchi che parcheggiavano il motorino lì vicino. Ogni tanto, siccome temeva di essere fermato, il padre del mio amico ci dava la sua pistola, per tenergliela. Io nella mia sconsideratezza la mettevo nello zaino. Una roba che oggi mi dico coglione”. La sua storia con Chiara, la voglia d’avere un figlio e un futuro che lui vede insieme. In fatto di regali, poi, lui ne fa. “Io sono – scherza Fedez – più ricco di Chiara, diciamolo”. Buono a sapersi, per lei.