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“Sta male”. Paura per l’ex marito di Valeria Marini. Dietro le sbarre per bancarotta fraudolenta, Giovanni Cottone ha perso tanti chili e gli avvocati lanciano un appello: ecco le sue condizioni

 

”È un uomo provato, distrutto. Ha perso otto chili e dovrebbe anche sottoporsi a un intervento chirurgico: certo, non è questione di vita o di morte, ma per sicurezza abbiamo chiesto che potesse essere operato in una struttura esterna e ci è stato risposto di no. L’intervento va fatto in carcere, per volontà della procura di Bergamo”. A parlare al Corriere della Sera è Jacopo Pensa, difensore, con la collega del suo stesso studio, Paola Boccardi, di Giovanni Cottone, l’ex marito di Valeria Marini, la showgirl che lo scorso anno ha partecipato alla prima edizione del rande Fratello vip ed ex volto del Bagaglino Travolto dall’inchiesta sulla bancarotta fraudolenta della Maxwork spa, società di lavoro interinale con sede a Bergamo, fallita nel 2015, Cottone di trova in carcere da centodiciassette, dal 10 ottobre, perché aveva violato la misura degli arresti domiciliari che era stata disposta dal gip Ciro Iacomino e, adesso, si trova in una situazione di salute molto precaria. (Continua a leggere dopo la foto)


“L’hanno spedito in carcere per una violazione dei domiciliari che consisteva in qualche telefonata, nulla di più, ribatte l’avvocato Jacopo Pensa. Ho presentato un’istanza di scarcerazione e mi hanno risposto semplicemente di no. Come se ci fosse l’esigenza di trattarlo come un criminale, che invece non è. Ci vedo quasi un’impostazione persecutoria”. Secondo il legale, Cottone, che da quando è in cella ha perso otto chili, sta pagando un conto più lungo, costituito anche da vicende precedenti: “Avrà avuto una vita un po’ spericolata, ma da imprenditore. Vorrei ricordare che comunque si tratta di un incensurato, nonostante altre inchieste del passato”. Non la pensa così il procuratore Walter Mapelli: “Non è testardaggine. Ci sono state semplicemente delle valutazioni oggettive, come su ogni caso”.

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Cottone si trova in carcere perché coinvolto nell’inchiesta sul crac della Maxwork spa, società di lavoro interinale fondata da Massimiliano Cavaliere. Sette i capi d’accusa che pendono su Cottone: tra questi, istigazione alla corruzione in concorso con l’ex questore di Bergamo Fortunato Finolli, bancarotta fraudolenta aggravata,distrazione di fondi, corruzione e falso ideologico.

Valeria Marini e Giovanni Cottone, è giallo: che segreti nasconde quella cassetta misteriosa?


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