“Sono cieco dai 12 anni, ma so benissimo come sono i miei figli”. Andrea Bocelli si racconta. In una lunga intervista al Corriere della sera parla della sua carriera, ma affronta anche temi delicati, legati alla vita privata. A cominciare dalla sua cecità. “La mancanza della vista non accentua solo i tuoi sensi – dice Bocelli – te ne dona un sesto. Ho vissuto con i contadini, ricordo la mietitura. Non ho nostalgie, ho un’idea precisa del mondo”. Ma ha anche tre figli, che magari vorrebbe guardare in volto. “So benissimo come sono fatti i miei figli. Mi sono cresciuti tra le mani. Sono molto fisico, ho bisogno di contatto e se loro non lo volevano, lo imponevo”. Poi ricorda quando si è ammalato. “Il glaucoma si è manifestato fin da subito. A pochi mesi ho avuto una serie di interventi chirurgici, di cui non ho memoria. A sei anni sono andato in collegio, a Reggio Emilia, per imparare a leggere in braille. Mia nonna mi aveva già insegnato a scrivere normalmente. (Continua a leggere dopo la foto)
Fino a 12 anni vedevo ombre, contorni. Poi una pallonata in pieno viso mi ha reso del tutto cieco”. Ma spiega di non avere nostalgie e d’essere riuscito a portare avanti una vita piena di soddisfazioni, oltre alla sua carriera, prima ci sono stati gli studi, il liceo, la laurea in legge a Pisa, poi in canto al conservatorio. “La cecità non mi ha scosso più di tanto. Mi sono sempre sentito in debito con il mondo. Fortunato, felice. Anche quando suonavo al piano bar. Ho dovuto rinunciare a giocare a pallone, ma vado in bicicletta senza mani, scio, cavalco sulla spiaggia. Mi sono gettato da 5 mila metri col paracadute. (Continua a leggere dopo le foto)
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Soprattutto, sono sempre stato circondato da affetto. Ho avuto donne che mi hanno molto amato”. L’amore e le storie finite. Il suo matrimonio è arrivato al capolinea per mancanza d’amore. “Colpa mia, che ero più maturo: lei aveva solo 17 anni, io già 30. Ma fatico a considerare un errore l’unione da cui sono nati due figli meravigliosi come Amos e Matteo”. Tra la separazione con la sua ex moglie e quella attuale si è concesso diverse libertà. “Ho sempre tentato di lasciare un buon ricordo di me, anche se a volte temo di aver recato dolore. Sceglievo le donne che mi piacevano. Che mi suscitavano qualcosa. Che mi davano l’impressione di riempire la parte mancante di me. Ma l’inquietudine resta. (Continua a leggere dopo la foto)
Il libertinaggio diventa una droga. Tutte le sere hai bisogno di riuscire nel tuo obiettivo. La sera che non ci riesci, stai male. Ti senti affondare nel gorgo del vizio. A un certo momento ci sono andato molto vicino”. Fino a quando non ha incontrato Veronica. “Ci siamo sposati, e ci amiamo moltissimo. Al mattino a volte si sveglia con una poesia che le ho scritto di notte”. La coppia ha avuto una figlia, Virginia. “Sono gelosissimo di lei – racconta ancora al Corriere – perché potrà avere tutti i fidanzati che vorrà, ma di padre ne avrà sempre uno solo”. Ricorda l’importanza dell’incontro con Luciano Pavarotti e di quando perse la voce ai Mondiali 2006 per avere urlato troppo.