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Nuovo Cinema Paradiso, il piccolo Totò 30 anni dopo: com’è diventato e cosa fa Salvatore Cascio

Sono passati trent’anni esatti da quando è uscito sul grande schermo di uno quei film che non si dimenticano: Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore. Premio Oscar per il miglior film straniero – un premio che in Italia mancava dal 1975, quando era toccato ad Amarcord e a Federico Fellini – si è celebrato quest’anno l’anniversario della pellicola che ha fatto innamorare del cinema molte, moltissime persone. L’anteprima del film fu a Bari ed era presente tutto il cast.

E sempre nel capoluogo pugliese, durante il Bifest 2018 al teatro Petruzzelli, Tornatore è tornato per presentare l’edizione restaurata di Nuovo Cinema Paradiso. E dire che solo dopo tempo dopo la sua uscita il film fu un successo. Quando fu proposto, nel 1988, nella sua versione integrale da 155 minuti, fu un disastro al botteghino. L’anno successivo Tornatore decise di ripresentarlo accorciato, ma anche questa versione non venne accolta con calore dal pubblico e fu stroncata dalla critica. (Continua dopo la foto)


Se si parla di Nuovo Cinema Paradiso non si può non pensare al piccolo Totò, interpretato da un giovanissimo Salvatore Cascio. Come dimenticare gli occhi pieni di meraviglia del giovanissimo protagonista, che all’epoca aveva 9 anni, davanti al cinematografo? Sono passati trent’anni e Salvatore Cascio, che è nato l’8 novembre 1979, oggi è un uomo. In realtà era diventato un personaggio partecipando da bambino al Maurizio Costanzo Show, ma è stato grazie al film di Tornatore che ha raggiunto il successo internazionale. (Continua dopo la foto)

Oggi, a trent’anni da quel film che gli fece conquistare il British Academy of Film and Television Arts nella categoria attore non protagonista, Il Messaggero l’ha intervistato. Il Totò adulto ora ha “un ristorante in Sicilia con i miei genitori; sono tanti i turisti che vengono a trovarmi”, dice al quotidiano. Il sogno di Hollywood? “Ho altri sogni – spiega – avere una famiglia tutta mia, stare bene con le persone a cui voglio bene. Il mio obiettivo non è mai stato Hollywood”. (Continua dopo le foto)

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La notorietà raggiunta con Nuovo Cinema Paradiso non fu semplice da gestire – “Ero un bambino timido, schivo, tutto il contrario di Totò che era una peste”, racconta. Di Tornatore dice che insieme a suo padre “è stato l’unico ad avermi capito veramente” e ricorda anche com’è stato lavorare con Philip Noiret: “È stato un atto d’amore, c’era un affetto profondo, era come se fosse un nonno. Un legame bellissimo”. Oggi Cascio si occupa d’altro, ma non nega che “sarebbe bellissimo” un eventuale ritorno al cinema. Ama le commedie, confida sempre a Il Messaggero, e gli piacerebbe lavorare “con Pieraccioni o Salemme”.

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