La tv deve stare con Boris Giuliano o con il Freddo, il Dandy e il Libanese? Raccontare chi lotta per il Bene o i campioni del Male? È la polemica, un po’ manichea, rinfocolata dal direttore generale della Rai Luigi Gubitosi: “Noi raccontiamo cosa fanno le forze dell’ordine e gli esempi positivi. Ci dicono che tendiamo ad essere buonisti, ma io trovo terribili le fiction in cui il criminale diventa un esempio, è “figo”: è un messaggio sbagliato che arriva alla fasce meno protette. Se vediamo un membro della banda della Magliana che ha successo nella vita è sbagliato”. Insomma Sky, prima con Romanzo Criminale e ora con Gomorra, sarebbe stata una cattiva maestra. Riccardo Tozzi di Cattleya, che ha prodotto le due serie, non ci sta: “Giudicare le opere con un parametro puramente moralistico – spiega a Repubblica – non è un grande incentivo alla qualità. Non si deve aver paura di affrontare il male: l’importante è che si racconti con verità e una cifra stilistica. Altrimenti si rischiano la retorica del male o quella del bene, due fattori che indeboliscono davvero i più deboli”.