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“Quando mi sono resa conto di essere molto malata…”. Donatella Versace choc. Solo ora trova la forza di confessare ciò che ha tenuto nascosto per anni

 

La droga, che l’ha tenuta in schiavitù per ben 18 anni. E un’amicizia speciale, quella con una star della musica internazionale che è riuscita alla fine a salvarla da quel baratro nel quale era finita e dal quale sembrava non riuscire più a vedere la luce. Una confessione davvero scioccante quella fatta da Donatella Versace nel corso di una lunga intervista fatta a Ssence Magazine, dove ha affrontato uno dei momenti più bui della sua carriera iniziata con la morte del fratello. Era il 17 luglio del 1997 quando Gianni Versace fu ucciso da un colpo d’arma da fuoco davanti alla sua maestosa villa di Ocean’s Drive, il giorno in cui Donatella si è trovata catapultata a capo di una delle più grandi maison di moda al mondo. “Ero il nuovo volto di Versace – racconta la stilista – Chi avrebbe voluto indossare gli abiti ideati da una designer debole, instabile, che perde la testa a causa della droga e si auto-commisera? Nessuno! Così ho creato una Donatella distante, aggressiva, spaventosa”. Una trasformazione coincisa con l’ingresso in un mondo pericoloso, quella droga. (Continua a leggere dopo la foto)


Donatella non ha infatti nascosto di aver iniziato a fare uso e abuso di cocaina, sostanza che l’ha tenuta di fatto in schiavitù per ben 18 anni, un periodo lunghissimo dal quale a un certo punto pensava di non essere più in grado di uscire. “I rari momenti in cui rimanevo sola con la mia dipendenza, mi rendevo conto di essere molto, molto malata… ma un nuovo impegno era sempre dietro l’angolo. Alcune sere non mi controllavo più e mi umiliavo davanti ai miei figli. L’odio che provavo verso me stessa aumentava di giorno in giorno”. Una ossessione, quella di schermarsi, che è passata anche dalla chirurgia estetica e dal desiderio di cambiare continuamente il proprio corpo. (Continua a leggere dopo le foto)

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Il volto era così scomparso sotto a trucco e bisturi, i capelli diventati color platino. “Avevo l’impressione che tutto il mondo mi guardasse con i coltelli negli occhi, ho creato una maschera per proteggermi, non volevo che nessuno capisse le mie emozioni”. A trascinarla fuori dal baratro è stato l’intervento provvidenziale di Elton John. Un giorno la chiamò e le disse che c’era un jet privato in attesa per portarla in un centro di disintossicazione in Arizona. Lì è rimasta per 5 settimane: “La dipendenza ha lo stesso effetto su tutti – spiega Donatella – Peggio delle crisi di astinenza è lo choc che si vive quando si torna nella realtà. La droga mi ha impedito di vedere quante cose brutte ci fossero attorno al business della moda”.

“Basta!”. Donatella Versace, svolta epocale. Una decisione improvvisa destinata a cambiare le linee della casa di moda icona del Made in Italy nel mondo


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