Talento scoperto appena quindicenne dal grande Rudolf Nureyev, compie quarant’anni Roberto Bolle. Una stella mondiale che ha portato la danza classica in luoghi dove prima non era mai stata ospitata, facendola amare dal grande pubblico e spingendo migliaia di aspiranti ballerini a seguire i suoi passi.
Una dedizione assoluta alla danza e al palcoscenico, che gli è costata sudore e rinunce, a partire da quando appena dodicenne ha dovuto lasciare la famiglia a Casale Monferrato per trasferirsi a Milano alla scuola di danza della Scala. Pochi anni e ne verrà nominato primo ballerino. Bolle abbandona poi la Compagnia della Scala preferendo una vita girovaga tra i palcoscenici più prestigiosi del mondo, da Londra a Berlino, da Vienna a Tokyo fino a New York, dove nel 2007 verrà nominato “principal dancer” dell’American Ballet.
Ha danzato per Papa Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro, per la regina Elisabetta a Buckingham Palace e, con il suo “Gala Roberto Bolle and Friends”, riuscendo a portare la danza ovunque, arrivando a esibirsi alla Valle dei Templi di Agrigento, al Giardino di Boboli a Firenze, al Pallas Theatre di Atene, e al prestigioso New York City Center. E oggi? Roberto Bolle non intende appendere le punte ai chiodi: “Credo rimarrò nel campo della danza, forse prenderò la direzione di una compagnia, magari della Scala. Ma non ne sono certo: la vita mi ha sempre stupito”, come riporta il Corriere della Sera.
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