Maurizio Varamo se n’è andato. Il direttore della scenografia del Teatro dell’Opera di Roma. Aveva 65 anni. E’ stato trovato senza vita nel pomeriggio del 25 settembre, nella sua abitazione in via Forte dei Marmi, a Fiumicino. A chiamare i soccorsi, arrivati sul posto alle 14 di questo pomeriggio, un amico di Varamo che non aveva più sue notizie da tre giorni. I vigili del fuoco, entrati nell’abitazione, hanno trovato l’uomo già cadavere. Sul posto anche la polizia. Si indaga sulle cause del decesso ma, dai primi riscontri, si tratterebbe di morte naturale.
Varamo era scenografo, costumista e direttore del teatro da più di venti anni. “Apprendo con emozione e grande sconcerto dell’improvvisa scomparsa di Maurizio, grande maestro di scena in perfetto stile rinascimentale e amico di lunga data, con cui ho avuto l’onore di lavorare come presidente del comitato ‘Carnevale Romano’ e della commissione Cultura di Roma Capitale. Continua a leggere dopo la foto

Maestro scenografo del Teatro dell’Opera, con la sua arte ci ha fatto emozionare. Memorabili le scene del Carnevale Romano”, afferma il deputato Fdi già presidente della commissione Cultura di Roma Capitale Federico Mollicone. “Lancio un appello al vicesindaco di Roma e assessore alla cultura Bergamo affinchè sia ora intitolato il laboratorio scenotecnico di via dei Cerchi a Maurizio Varamo e si lavori al “MO” il Museo dell’Opera”. Continua a leggere dopo la foto

“Era un suo desiderio e sicuramente la giusta soluzione per la valorizzazione dell’immenso patrimonio scenografico e costumistico dell’Opera italiana”, conclude Mollicone. Sul sito del Teatro dell’Opera c’è la descrizione dei laboratori di scenografia, che si trovano accanto alla Bocca della Verità, a pochi passi dal Circo Massimo. Continua a leggere dopo la foto

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Qua gli artigiani sotto la direzione di Varamo creavano e producevano le scenografie degli allestimenti. “Il laboratorio-deposito si sviluppa su tre piani, la falegnameria, dove si sagomano e si allestiscono con cantinelle, tele e legni i fondali delle scene di tutti gli spettacoli, secondo la tecnica tipica delle macchine teatrali; il braccio mobile grazie a cui salgono e scendono le costruzioni e la camera delle sculture”.
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