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Marylin, l’ultima verità sulla morte: ”Lividi e niente ceretta”. E quel particolare sugli slip…

 

Una delle morti più tristi e chiacchierate di Holliwood si infittisce ulteriormente. Parliamo della morte della famosissima attrice Marylin Monroe; era il 5 agosto del 1962 e il corpo dell’attrice venne ritrovato nella sua casa in Fifth Helena Drive a Los Angeles. Le nuove rivelazioni provengono dai “becchini della star” Allan Abbott e Ron Hast che, tra gli altri si erano occupati dei corpi di Clark Gable, Natalie Wood e altri famosi.Nel loro nuovo libro “Pardon My Hearse” In uscita il prossimo 15 giugno i due raccontano le loro esperienze post mortem con i vip; Della Monroe raccontano che furono chiamati dalla questura di Los Angeles la mattina del 5 agosto 1962, per recarsi a Fifth Helena Drive, la casa della Monroe.

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Quello che trovarono fu raccapricciante. L’attrice era morta tre ore prima, e si trovava in stato di rigor mortis. Il patologo, Thomas Noguchi, aveva già cercato segni di punture e ne aveva trovati tre sotto l’ascella. “Quando rimuovemmo il lenzuolo che la copriva, ha raccontato Abbott, non potevamo credere che si trattasse del corpo di Marilyn Monroe. Sembrava una donna anziana che non si era presa cura di sé. Irriconoscibile. Poiché era morta a faccia in giù, il suo viso era livido, pieno di chiazze viola. Il collo era molto gonfio, i capelli crespi. Si evinceva che non li aveva tinti da un bel po’, perché la ricrescita era scura. Non si depilava le gambe da almeno una settimana, non si era fatta da tempo né manicure né pedicure, e le sue labbra erano completamente screpolate”. Quando è stata trovata il suo corpo era in condizioni pessime, non si depilava da giorni, aveva il seno di una anziana e non si tingeva da diverse settimane. I due vennero chiamati per preparare il corpo per il funerale ma, come raccontano non fu semplice: Il mio collega dovette fare un incisione sul collo per sgonfiarlo, mentre io la tenevo girata da un fianco, e’ stato sgradevole guardare. La Monroe non indossava mutandine, e infatti non ne trovammo nella sua casa. Tra le cose che mi consegnò la sua assistente c’era anche un reggiseno imbottito. I seni erano comunque troppo piccoli per farli sembrare generosi, perché l’incisione delle costole durante l’autopsia aveva sensibilmente ridotto quelli originali. Allora le mettemmo del cotone nel reggiseno”. Il truccatore sistemò il resto, e le misero la parrucca di “Something’s Got to Give”, l’ultimo film, rimasto incompleto.

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