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“Sei stato un grande, grazie di tutto”. Lutto nel mondo del cinema italiano. Se ne va un’altra colonna della risata: celebri i suoi lavori con Leonardo Pieraccioni e Francesco Nuti

 

Una grande generazione lentamente se ne sta andando. Gennaio sembra essere il mese peggiore, ogni anno che inizia qualche grande se ne va. Il 2018 inizia portando via con sé un grande caratterista del cinema italiano con l’accento toscano: all’età di 87 anni, infatti, è morto Novellantonio Novelli, per tutti Novello Novelli. Nato a Poggibonsi il 2 marzo 1930, Novelli ha abbandonato il lavoro di geometra per dedicarsi allo spettacolo: prima come impresario dei fratelli Santonastaso e poi come attore nel 1981 con “Ad Ovest di Paperino” di Alessandro Benvenuti. E da lì l’inizio di una bellissima carriera che nemmeno lui avrebbe mai immaginato così longeva e divertente. Il suo personaggio burbero, brontolone, ma anche ironico e capace di un’umorismo dissacrante e sarcastico, ha raccontato lo spirito toscano in tanti film. (Continua a leggere dopo la foto)


Ha lavorato con tutti, soprattutto con i suoi illustrissimi conterranei. Lo ricordiamo ad esempio accanto a Francesco Nuti, Alessandro Benvenuti, Athina Cenci, Leonardo Pieraccioni, Ornella Muti, Renato Pozzetto, Alessandro Haber, Massimo Ceccherini, Alessandro Paci, Carlo Monni, solo per citarne alcuni. Tra i film di maggiore successo citiamo “Io Chiara e lo Scuro” (regia di Maurizio Ponzi 1982); “Tutta colpa del Paradiso” (Francesco Nuti, 1985); “Caruso Pascoski di padre polacco” ( Francesco Nuti, 1988) “Benvenuti in casa Gori” (Alessandro Benvenuti, 1990). (Continua a leggere dopo le foto)

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Anche: “Cari Fottutissimi amici” (Mario Monicelli, 1994); “Ritorno in casa Gori” (1996, Alessandro Benvenuti) e via dicendo. Alcune interpretazioni sono ricordate, a distanza di anni, con grande affetto e divertimento dal grande pubblico, come quella di Annibale in “Benvenuti in casa Gori” con la famosa battuta (tra le tante): «Ho resistito agli austriaci, che mi farò ammazzar da un bischero di Pontassieve?”.

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