Torna Anna Marchesini, dopo quasi sei anni di assenza dalle scene a causa della malattia che l’ha colpita, e porta a teatro Piccolo di Milano lo spettacolo ”Cirino e Marilda non si può fare“. La storia di un professore in pensione, dall’esistenza piatta e monotona, è al centro della sua opera teatrale, come ha raccontato al Corriere della sera:
“La storia del povero pensionato è simile a tante altre: lui non vive ma si lascia vivere senza capire neanche il perché. E’ uno che non ha. Sono quelle vite che scorrono piane, senza scosse, senza sogni né desideri…ma basta uno scivolone oppure una inaspettata carezza, o un incontro speciale, insomma una minima increspatura dell’ordinarietà e la vita può cambiare direzione.
Tema principe del suo spettacolo è dunque la solitudine: “Quella che viviamo tutti in questa società numericamente molto affollata, iper stimolata, super tecnologizzata e globalizzata, ma alla fine risulta solo la somma di tante solitudini”. Ma tutto questo non basta per sentirsi parte di qualcosa: “Ci ritroviamo orfani di attenzioni, di rapporti interpersonali, di un confronto con l’altro”.
“Io rifuggo da iPhone, iPad, web persino dai computer. Stare davanti allo schermo mi dà l’ansia, mi fa venire caldo, basti dire che non uso nemmeno la macchina da scrivere, i miei libri li scrivo a penna. Non sono e non voglio essere aggiornata, non voglio conoscere i segreti di internet, io sono una donna del Novecento, anzi direi a cavallo tra ‘800 e ‘900. Non ho voglia di imparare questo genere di comunicazione che non comunica nulla. Desidero morire senza sapere nulla”.