Una delle cantanti più apprezzate del panorama musicale attuale, Claudia Lagona in arte Levante. 30 anni, siciliana, l’esperienza di X-Factor da poco alle spalle. E la voglia di raccontarsi come non aveva mai fatto prima sulle pagine di Vanity Fair, raccontando il suo passato senza nascondere anche dei momenti particolarmente dolorosi vissuti sulla sua pelle. “Sono arrivata a Torino il 1 settembre 2001. Avevo 14 anni e oltre alla valigia avevo con me una chitarra. Sembravo un alieno. Cercavo di tradurre i miei modi di dire siculi in italiano, e nessuno li capiva. E poi quando mi presentavo, invece di dare la mano, baciavo sulle guance: in Sicilia si fa così. A Torino, però, sembravo una pazza. Poi, pian piano, ho preso le misure”. Il successo crescente, iniziato nei locali per arrivare fino alla tv, esperienza per lei inedita: “È stato divertente. Ma mi è mancato fare musica, non parlarne soltanto, come ho fato per due mesi. Credo che le canzoni siano scritte nella vita. Ma certe volte sembra che te le suggerisca Dio in persona”. Tematiche non banali quelle affrontate da Levante nei suoi testi e che hanno contribuito alla sua grande popolarità. (Continua a leggere dopo la foto)
Ti potrebbe interessare: L’AMORE VINCE TUTTO. IL VIDEO VIRALE CHE SPOPOLA IN RETE…
“In Gesù Cristo sono io, scritta nel 2016, parlo del caso di suicidio di Tiziana Cantone. Mi imbarazza rendermi conto che nel 2017 dobbiamo ancora parlare di violenza di genere”. Levante ha deciso a quel punto anche di aprirsi ad alcuni ricordi non troppo piacevoli del passato, lei che solitamente ha sempre tenuto alto un velo sulle situazioni delicate che ha dovuto affrontare nel corso della sua vita. Una su tutte, la scomparsa del padre, un momento che l’ha ovviamente segnata e che ancora oggi ricorda nitidamente, raccontando quanto in quelle ore terribili abbia avuto la fortuna di avere accanto una persona meravigliosa. (Continua a leggere dopo le foto)
{loadposition intext}
Ad aiutarla in quei momenti di grande sconforto è infatti stata la persona che più è riuscita da sempre a incoraggiarla nel corso del suo cammino, aiutandola ad affrontare tanto i momenti brutti quanto i più belli. “Mia madre, di cui ammiro tante cose, ma più di tutte il suo enorme coraggio. Il giorno del funerale di papà ci disse ‘la vita è bella, perché ci dà sempre una possibilità di riscatto’. Aveva ragione: abbiamo combattuto il dolore con la voglia di vivere e siamo sopravvissuti”.