“Sa, noi artisti siamo un po’ matti. Per dire, sono velocissimo negli acquisti. Siccome non mi piace essere riconosciuto, fermato e poi star lì a fare gli autografi, quando entro in un negozio sono un razzo. Non provo, pago subito e scappo. Compro un sacco di cagate pur di velocizzarmi”. Lo direste mai? Eppure Alessandro Gassman, così simpatico e aperto all’apparenza, sotto sotto nasconde un animo da orso. Davvero poco simpatico. Lo racconta senza problemi al Corriere della Sera, in una lunga intervista. Qualche difetto, compensato da pregi, che riserva a una stretta cerchia di persone. “Sono molto affettuoso. Mi piace il contatto fisico. Anche con mio figlio Leo, che ora comincia a protestare quando lo abbraccio troppo”. Si definisce un marito affettuoso e padre rompiscatole. “Ho la fortuna di avere una bellissima famiglia, ma ho difficoltà a osservare la realtà come vorrei, perché il più delle volte sono osservato. Mi manca la libertà di fare cose stupide”. Sei un attore. Ammirato. Quindi al centro dell’attenzione. Dovrebbe essere normale. Ma a lui mancano delle cose. (Continua a leggere dopo la foto)
“Per esempio andare in Vespa senza casco. Qualche giorno fa ero di corsa e non l’ho messo. A un certo punto un vigile mi fa segno con la mano. Pensavo che mi stesse salutando e ho fatto ciao anch’io. E invece mi ha fermato e ha detto, ma dove crede di andare senza casco?’”. Si mette a nudo anche sulla fedeltà, Gassman. “Deve essere naturale, non imposta. Io ho incontrato una donna che me l’ha fatta capitare casualmente. Non mi manca granché. Cioè, qualcosa ti manca sempre, ma è la mia natura”. La sua compagna è Sabrina Knaflitz. (Continua a leggere dopo le foto)
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“Dolce e intelligente. Anche in ordine contrario. E forte. Molto più di me: è un carro armato. È la più grande organizzatrice di viaggi che conosca, quando partiamo non faccio nulla”. Poi il figlio Leo di diciannove anni. “Siccome a scuola è bravo e ha preso 9 in italiano, gli ho preso una macchina. Un’utilitaria di seconda mano. Del resto, anche la mia prima auto fu una Due Cavalli usata”. Magari a volte la userà anche lui, con un’utilitaria si confonde meglio nel traffico. Così nessuno può chiedergli un autografo. Sennò sai che fatica…