Si è spento nella notte il grande Glauco Mauri, figura di spicco del teatro italiano. Il celebre attore avrebbe compiuto 94 anni il 1° ottobre, essendo nato a Pesaro nel 1930. Negli ultimi giorni aveva accusato un malore che lo aveva costretto a rinunciare alla sua partecipazione allo spettacolo De Profundis, in programma al teatro Vascello di Roma.
Mauri ha segnato profondamente la scena teatrale italiana degli ultimi cinquant’anni. La sua carriera iniziò nel 1949, quando si formò all’Accademia nazionale d’arte drammatica sotto la guida di illustri maestri come Orazio Costa e Sergio Tofano. Nel 1961, insieme a Valeria Moriconi, Franco Enriquez, Emanuele Luzzati e successivamente Mario Scaccia, fondò la “Compagnia dei Quattro”, un gruppo che divenne presto un pilastro del teatro nazionale. La sua carriera non si limitò al palcoscenico. Mauri partecipò a numerose produzioni televisive della Rai, dalle commedie alle tragedie classiche, con oltre sessanta ruoli a partire dal 1954. Anche la radio fu un’importante vetrina per il suo talento, con frequenti apparizioni nei programmi di prosa della Rai, sia a Radio Roma che a Milano.
Nel 1981, insieme a Roberto Sturno, con cui condivise un lungo sodalizio artistico, fondò la Compagnia Mauri-Sturno. Con questa compagnia, portò in scena un vasto repertorio di opere classiche e contemporanee, interpretando autori come Sofocle, Shakespeare, Molière, Pirandello e Beckett, solo per citarne alcuni. Sul grande schermo, Mauri ebbe pochi ruoli, ma tutti memorabili, come ne La Cina è vicina di Marco Bellocchio, Profondo rosso di Dario Argento, e nel ruolo del padre di Nanni Moretti in Ecce Bombo.