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Nuovi elementi emergono nel caso Garlasco: una telefonata dimenticata riapre l’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi

Riemerge una telefonata tenuta sotto silenzio per 17 anni che potrebbe sconvolgere le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi. Nel pomeriggio del 13 agosto 2007, una voce femminile, apparentemente in stato di shock, pronunciava le parole «Andrea, aiutami», subito dopo aver annunciato la morte di Chiara. Questo dettaglio, sepolto in un vecchio verbale, è tornato d’attualità con l’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, attirando di nuovo l’attenzione della Procura di Pavia.


La telefonata del 13 agosto e la sua inquietante importanza

Come emerge da un verbale risalente al 25 agosto 2007, un giovane della cittadina di Garlasco, amico delle conoscenze di Chiara, racconta di una chiamata ricevuta verso le 15:30-16:00 da un numero sconosciuto. La donna all’altro capo diceva: «È morta… aveva solo 25 anni, era a casa da sola». Quando il giovane ha chiesto chi fosse, ha sentito: «Andrea, aiutami». Dopo aver chiarito di non essere Andrea, ma Alessandro, la chiamata si è chiusa con delle scuse. Più tardi, avrebbe anche ricevuto un messaggio di scuse dalla ragazza e altre chiamate durante la giornata.

Sempio: un interrogatorio non approfondito

Nel 2007, Andrea Sempio era stato chiamato dagli inquirenti per chiarire alcune telefonate alla casa Poggi, fatte quando l’amico Marco, fratello di Chiara, era in vacanza. Sempio aveva spiegato che si trattava di un errore in rubrica, smentendo un legame diretto con Chiara. Nessuno al tempo collegò “Andrea” alla chiamata pomeridiana del giorno del delitto. Sempio non fu riconvocato fino al 4 ottobre 2008, quando presentò uno scontrino di parcheggio a Vigevano delle 10:18 come alibi, valido fino all’anticipazione dell’ora del delitto tra le 9:12 e le 9:35 nel secondo processo d’appello che condannò Alberto Stasi.

Dna e tecnologia: una speranza ancora da concretizzare

Il Dna resta un punto focale delle indagini. Sinora, non sono stati identificati elementi inequivocabili che collochino un sospettato preciso sulla scena del crimine. Il sudore dell’assassino, unito al sangue di Chiara, sarebbe stato determinante, ma finora analisi inequivocabili non sono emerse.

Molti campioni analizzati all’epoca non offrivano risultati certi, anche a causa delle limitazioni delle tecniche forensi allora disponibili. Gli inquirenti puntano ora su nuove tecnologie per compiere ulteriori esami che potrebbero finalmente risolvere il mistero.

Testimonianze e indagini: il caso si riapre

Nel frattempo, la Procura ha avviato un incidente probatorio per Andrea Sempio, mentre gli investigatori del Nucleo Investigativo di Milano stanno esaminando una serie di nuove testimonianze e riaprendo fascicoli precedentemente trascurati. Il legame tra l’enigmatica chiamata e il nome “Andrea”, inizialmente considerato marginale, potrebbe invece assumere oggi un’importanza decisiva, specie alla luce dell’accusa di concorso in omicidio, ora formalizzata.

L’indagine sull’omicidio di Chiara Poggi potrebbe riaccendersi con nuove basi investigative e dettagli dimenticati che finalmente scriveranno una parola definitiva in un caso ancora irrisolto nei cuori di molti.


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