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”Oddio, ma che diavolo è?”. Ritrovamento choc del corpo forestale. Gli agenti scoprono una discarica vicino al fiume e, tra rifiuti abbandonati, spunta ‘l’oggetto’. ”Mai vista una cosa simile in Italia”

 

Eccezionale ritrovamento da parte del Corpo forestale regionale della stazione di Pinzano sul greto del Tagliamento, al confine tra i comuni di Spilimbergo e Dignano, al confine quindi tra la provincia di Udine e quella di Pordenone. Non si sa da dove possa provenire questo rettile, lungo circa quattro metri, morto, buttato nell’area dove c’è la cattiva abitudine di gettare l’immondizia. Forse è fuggito accidentalmente dalla sua gabbia, da qualche abitazione, è morto di freddo e poi qualcuno lo ha trovato, buttandolo nell’immondizia; o forse il suo padrone ha voluto disfarsene in questo modo dopo il decesso. Il pitone, infatti, come anche gli altri serpenti e animali a sangue freddo, soffre molto le temperature basse di questa stagione e se non riscaldato da apposite lampade muore. Il pitone non è serpente velenoso per l’uomo ma è un costrittore per le vittime che soffoca prima di cibarsene, come il boa. Il pitone morto dovrebbe essere registrato al Cites. Un ritrovamento che ha lasciato a bocca aperta anche gli agenti del Corpo forestale regionale. (Continua a leggere dopo la foto)

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Lo scorso mese un pitone reale adulto, lungo più di un metro, era precipitato da un tetto in via Annoni, in pieno centro a Abbiategrasso. L’animale, che giaceva sul marciapiedi, era stato notato da alcuni passanti e negozianti del quartiere, che avevano avvertito la polizia locale. Il pitone, dopo essersi dimenato per qualche istante, aveva smesso di muoversi e presto si era diffusa la voce che fosse morto, a causa del freddo e della caduta. Invece, l’animale stava bene e poco dopo era stato riconsegnato al proprietario, un 27enne che aveva dichiarato agli agenti di Polizia locale di averlo acquistato nel 2008. (Continua a leggere dopo le foto)

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Secondo la ricostruzione dei vigili, il serpente, sfuggendo al controllo del padrone, sarebbe riuscito a uscire dalla teca e a entrare nel tubo e da lì a risalire fino al tetto, da dove poi è precipitato davanti agli occhi increduli dei passanti. Qualche settimana prima due ragazzi recuperarono uno scatolone che galleggiava nelle acque del Canale Scolmatore e dentro vi trovarono un altro esemplare di pitone adulto, morto e avvolto in un sacco di plastica. Probabilmente i padroni avevano voluto disfarsi illegalmente della carcassa, per evitare spese e pratiche burocratiche.


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