La Federazione internazionale di tennis (Itf) ha confermato la positività della tennista azzurra Sara Errani a un controllo antidoping fuori competizione effettuato lo scorso 16 febbraio. La sostanza rilevata dal test è il letrozolo, un ormone che figura tra le sostanze proibite dell’agenzia mondiale antidoping (Wada). La squalifica decorre dal 3 agosto. La romagnola potrà tornare in campo a partire dal 3 ottobre.La sostanza incriminata, a quanto si legge nel dispositivo allegato alla sentenza della Itf, è tuttavia stata assunta in modo accidentale da parte della tennista e cioè mangiando i tortellini in brodo preparati da sua mamma Fulvia. L’entità minima della sanzione è giustificata quindi dal fatto che la Errani ha ingerito la sostanza involontariamente, una versione ritenuta credibile dalla Itf dopo avere ascoltato anche la mamma della tennista. Il letrozolo è contenuto in un farmaco antitumorale, il Femara, assunto dalla mamma della tennista dal 2005 e finito accidentalmente sul piano di lavoro durante la preparazione del pasto, contaminando quindi il cibo ingerito dalla tennista. (Continua a leggere dopo la foto)
“Mi sento estremamente frustrata ma posso solamente cercare di essere forte ed aspettare che questo periodo arrivi a conclusione. Sono molto arrabbiata ma allo stesso tempo in pace con la mia coscienza, assolutamente consapevole di non avere fatto nulla di male e di non avere commesso nessuna negligenza nei confronti del programma antidoping”. Sono le parole dell’azzurra Sara Errani che su Twitter spiega il suo stato d’animo dopo la sospensione. “In seguito ad un controllo delle urine effettuato il 16 febbraio scorso, fatto mentre mi trovavo a casa dei miei genitori, sono stata trovata positiva al Letrozolo, una sostanza che è sulla lista proibita del programma antidoping Wada. Non ho mai assunto, nella mia vita e durante la mia carriera, nessuna sostanza proibita”. (Continua a leggere dopo la foto)
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”Dal primo giorno che sono diventata professionista – ha proseguito l’atleta italiana -ho sempre seguito puntigliosamente il programma Wada; non ho mai chiesto una deroga, neppure quando ne avrei avuto bisogno perché malata. Questa sostanza è tuttavia presente nel Femara, un medicinale che mia madre assume giornalmente dal 2012 a scopo terapeutico, in seguito ad un intervento chirurgico subito per un tumore al seno, ed è quindi presente fra le mura domestiche”, ha spiegato la tennista azzurra.
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