Vulvodinia, il problema intimo che colpisce una donna su 7. Il 3 maggio 2022 è stata presentata in conferenza stampa congiunta di Camera e Senato la proposta di legge per riconoscere nella Vulvodinia e Neuropatia del Pudendo la cronicità di malattia invalidanti. E per l’occasione testimonial d’eccezione è stata l’influencer Giorgia Soleri, insieme a Damiano dei Maneskin: “Spero che questa legge aiuti le prossime Giorgia a non vivere otto anni di dolore in silenzio”.
Vulvodinia, cos’è e come riconoscerla e curarla. Correva il 3 maggio 2022, quando il testo della proposta di legge presentata alla Camera per il riconoscimento di Vulvodinia e Neuropatia del Pudendo nei LEA del Sistema Sanitario Nazionale è stata accolta integralmente dai gruppi parlamentari firmatari. (Giorgia Soleri e la Vulvodinia: “Sono stata in ospedale”).

Vulvodinia: cos’è e quali i sintomi e le cure
Riconoscere la Vulvodinia come patologia invalidante comporta per molte donne andare incontro a un aiuto effettivo, come l’esenzione dalla partecipazione alla spesa pubblica, ma anche l’istituzione di un fondo nazionale specifico e di un registro nazionale per la raccolta dati, così come la promozione di una formazione medica specifica sul tema e la promozione di attività di sensibilizzazione e prevenzione nelle scuole.

Una patologia di cui si conosce ancora poco da affrontare con maggiore consapevolezza. Ma cos’è la Vulvodinia e quali i sintomi e le cure? La vulvodinia è una malattia ginecologica caratterizzata da dolore cronico a carico della vulva e dei tessuti che circondano l’accesso alla vagina. La patologia viene diagnosticata sulla base della sintomatologia emersa durante la raccolta dei dati anamnestici e della visita ginecologica.

Un aumento della sensibilità alla pressione sulla vulva e la positività al test per l’allodinia (o swab test) sono due aspetti che confermerebbero l’insorgenza della patologia. Il dolore vulvare cronico è spesso associato a forte bruciore, dispareunia e arrossamento. Tra i fattori scatenanti si potrebbero annoverare: microtraumi associati alla secchezza vaginale, uso di prodotti per l’igiene non appropriati, disordini immunitari (allergie, lichen scleroso, eczema ecc.), neuropatie e fattori psicosessuali o relazionali.

Come curare la Vulvodinia? Importante per molte donne un sostegno di intervento psicologico, come la psicoterapia cognitivo-comportamentale e la terapia sessuologica. Normalmente si ricorre a interventi chirurgici per rimuovere le terminazioni nervose proliferate sull’imene o l’iniezione locale di tossina botulinica di tipo A che mira al rilassamento benefico per un periodo anche sino a sei mesi.

Per le donne affette da Vulvodinia importante seguire precisi atteggiamenti nella vita di tutti i giorni, dall’igiene intima al regime alimentare: no alle sostanze irritanti, no all’applicazione di deodoranti spray, salviette intime profumate e creme depilatorie sulla vulva, assorbenti interni e biancheria intima sintetica. Consigliato bere molta acqua e vivo consumo di probiotici e cibi poveri di zuccheri e senza lieviti.
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