Si chiama vulvodinia ed è un problema serio. Di che si tratta? Del dolore che provano moltissime donne quando fanno sesso. Se anche voi capita o è capitato, sappiate che non siete solo: soffrono di vulvodinia 15 donne su 100. Risultato: le donne in questione, per non soffrire, evitano di avere rapporti sessuali. Ma è sbagliato. Il problema va affrontato e curato senza vergogna. Approfondiamo. Come si manifesta la vulvodinia. Inizia con un bruciore insistente alle parti intime che rende fastidioso anche lo stare sedute. Il tutto si accentua quando si fa sesso. In tutta probabilità si tratta di vulvodinia, cioè un’infiammazione della zona vulvare che causa un ingrossamento delle labbra vaginali e un arrossamento del vestibolo, che sarebbe l’area vulvare all’entrata della vagina. Le donne interessate dal problema sono il 10-15% a partire dai 20 anni di età. “La vulvodinia è proprio per questo una patologia nuova – ha spiegato a Vanity Fair la dottoressa Elisa Sipio, ginecologa presso il Centro Medico Santagostino di Milano – ma nonostante i grandi passi fatti negli ultimi tempi, le donne che convivono con questo fastidioso sintomo spesso si scontrano con diverse difficoltà nell’affrontare l’argomento con il proprio medico”. Continua a leggere dopo la foto
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E ha aggiunto: “Tra questi l’imbarazzo, la difficoltà del medico stesso nel trattare temi legati alla sessualità, la paura di non essere ‘normali’ o di apparire ‘strane’. Tutto ciò fa sì che la vulvodinia resti ancora oggi un problema sottostimato, poco indagato, e che spesso giunge all’attenzione di un medico preparato per affrontarla con notevole ritardo rispetto alla sua insorgenza”. Insomma quando compare dolore nella vagina si tratta sempre di vulvodinia? Non sempre. A volte il problema è diverso: infezioni, problemi dermatologici, neurologici, oncologici, ormonali o traumatici. E allora quando si può parlare di vulvodinia? “Quando però il dolore non è riconducibile a una causa specifica ed è presente da più di 3 mesi, si parla allora di vulvodinia”. Continua a leggere dopo le foto
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A volte, però, alle pazienti che provano dolore durante il rapporto, viene detto che il problema è soprattutto mentale. Ma non è vero: ‘’Spesso infatti nel giro di poco tempo il problema diventa ben più vasto della semplice presenza del dolore, arrivando a modificare la quotidianità e a rendere più o meno ‘reattiva’ la persona, provata dalla lunga sopportazione e convivenza con il dolore” ha aggiunto la dottoressa. Ma non va sottovalutata per nessuna ragione perché modifica la qualità della vita. Quella che ne risente di più, però, è la sfera sessuale. Così la donna tende a evitare i rapporti sessuali e questo provoca problemi anche nel partner che non capisce quale sia il problema della propria compagna. Conseguenza: arriva il calo del desiderio o anche il deficit erettile. Che cosa fare? Affidarsi a un team di specialisti; a volte ci si avvale dell’uso di farmaci, per bocca o per via locale, ma anche di integratori o di prodotti emollienti. Importante è anche la riabilitazione del pavimento pelvico, una consulenza sessuale e una con lo psicologo. Non prendete sotto gamba il problema, mi raccomando.