Quando il ciclo finisce, ricominciano le perdite. E la vagina, si sente anche da lontano, ha quel fastidioso odore di pesce. Sai che c’è qualcosa che non va e forse sai anche che è vaginosi batterica. Lo è di sicuro se, ai sintomi che ti abbiamo detto sopra, si aggiunge il prurito intimo intenso, il dolore durante i rapporti sessuali, il gonfiore dei genitali. Pur essendo l’infezione genitale più diffusa tra le donne tra i 15 e i 44 anni, se ne parla poco perché è una malattia che crea molto imbarazzo e una donna non si sente a proprio agio a parlarne. Si tratta di una condizione caratterizzata dall’alterazione del normale ecosistema vaginale e del suo pH. Le donne che soffrono di vaginosi batterica avranno meno Lactobacilli (o Bacillo di Doderlein), quelli, in pratica, che proteggono dallo sviluppo di batteri dannosi. Spesso, però, la vaginosi batterica viene confusa con la candidosi. Ma sono due cose assai diverse e vanno curate in modi diversi per evitare problemi. La vaginosi si può contrarre anche se si è vergini; non è contagiosa quindi è impossibile prenderla solo sedendosi su un gabinetto che non è quello di casa nostra. Continua a leggere dopo la foto
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In compenso, però, avere molti partner, così come fare le lavande vaginali, sono fattori che aumentano il rischio di ammalarsi di vaginosi. Lo sperma maschile, per esempio, modifica il pH della vagina e ostacola lo sviluppo dei Lattobacilli. I sintomi li abbiamo elencati sopra ma li ripetiamo: cattivo odore vaginale (la vagina sa di pesce avariato); perdite vaginali bianco-grigiastre e lattiginose, prurito e irritazione. Molte donne considerano la vaginosi come un problema banale e invece non va sottovalutata ma va trattata tempestivamente per evitare recidive o, peggio, alterazioni a livello del collo dell’utero. Se si sospetta vaginosi, è bene interpellare il proprio medico che prescriverà un farmaco ad hoc. Continua a leggere dopo le foto
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Ma come si può evitare di contrarre la vaginosi batterica? Basta avere alcune accortezze. Evitare spray, lavande vaginali, talchi profumati è di sicuro una buona regola. Questi prodotti possono irritare la mucosa vaginale o alterare il ph. Anche la biancheria dovrebbe essere scelta con cura: meglio che sia di cotone. E i pantaloni, evitate quelli troppo stretti che producono calore e umidità nella zona vaginale creando condizioni favorevoli allo sviluppo di microrganismi dannosi. Ah, in ultimo, ma non in ordine di importanza, quando sei al gabinetto, pulisciti sempre da davanti a dietro, mai viceversa. Può sembrare una cosa banale ma non lo è.