Avere un nodulo alla tiroide è una cosa abbastanza frequente. Sono tantissime le persone cui viene diagnosticato. È normale andare nel panico anche se sono tanti gli studi che dimostrano che la maggioranza dei noduli benigni e asintomatici tenuti sotto controllo per cinque anni si dimostra alla fine non pericolosa. Ma, quando si parla di cancro, è difficile stare sereni. “Ogni anno in Italia si ammalano circa 26 donne e 9 uomini ogni 100mila persone – ha spiegato Lisa Licitra, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Cervico-Cefalica al Corriere della Sera-: nel 2017 sono state effettuate 15.300 nuove diagnosi nel nostro Paese. Le ultime statistiche dicono che 180.430 connazionali vivono dopo una diagnosi di cancro della tiroide e che le probabilità di guarire sono molto elevate, specialmente se la diagnosi e la cura avvengono in modo tempestivo: a 10 anni dalla diagnosi risulta vivo il 95 per cento dei pazienti”. Ma cosa provoca l’insorgenza di questo tumore? Continua a leggere dopo la foto
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“La patologia tiroidea nodulare, molto frequente nella popolazione, è in gran parte favorita dalla carenza iodica – spiega Paolo Vitti, direttore del Dipartimento di Endocrinologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana -. Quindi un’adeguata iodoprofilassi, che si può attuare molto semplicemente usando in cucina il sale arricchito con iodio (si trova comunemente nei supermercati), previene nella maggior parte dei soggetti questa patologica”. Ma quali sono i sintomi cui prestare attenzione? Continua a leggere dopo la foto
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In genere non si avverte nulla e il tumore alla tiroide viene scoperto per caso durante esami radiografici o ecografici del collo eseguiti per altri problemi. Ma c’è una cosa cui prestare attenzione: “Il sintomo più comune è un nodulo che si sente tra le dita se si tocca il collo – dice Vitti, – o un rigonfiamento indolore, comunemente definito gozzo, che compare nel collo e che s’ingrossa sempre di più, in alcuni casi fino a comprimere l’esofago o la trachea, provocando così difficoltà a deglutire o respirare”. Ma c’è una cosa da ricordare: “Non tutti i noduli tiroidei nascondono però forme di cancro, anzi: spesso sono il segno della cosiddetta iperplasia tiroidea, ovvero una forma benigna di crescita ghiandolare. Si stima che meno del 5% dei noduli tiroidei nasconda effettivamente un tumore”. Continua a leggere dopo la foto
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Tra i fattori di rischio? La carenza di iodio, la familiarità, l’esposizione a radiazioni. E infatti il tumore della tiroide è più comune in persone che sono state trattate per altre forme tumorali con radioterapia. Ma cosa si fa nel caso di patologia nodulare tiroidea? Nulla di che. Un controllo medico ogni tanto è sufficiente. “Una forma particolarmente aggressiva, ma per fortuna rara è il carcinoma anaplastico che dà precocemente metastasi a distanza. Negli ultimi anni la ricerca clinica ha però messo a punto e ha reso disponibili farmaci a bersaglio molecolare in grado di controllare la crescita della malattia. Dati recentissimi riportano dati incoraggianti con l’immunoterapia, nelle forme più rapidamente evolutive” ha concluso la Licitra.