‘’Decidere chi deve fare la mammografia a partire dai 40 anni in base alla storia familiare o alla densità del seno delle donne può non essere un criterio adeguato’’. Questo il risultato dello studio condotto dall’Università della Califorania di San Francesco sulle raccomandazioni sulla partecipazione allo screening e sugli esami da fare per diagnosticare il cancro. Lo studio condotto dagli scienziati americani ha analizzato i dati di 136 donne a cui, tra il 1997 e il 2012, quando avevano fra i 40 e i 49 anni, era stato diagnosticato un carcinoma tramite lo screening con mammografia. La metà di loro aveva una neoplasia invasiva, l’altra un carcinoma duttale in sito, una forma iniziale e non aggressiva di tumore al seno. (Continua a leggere dopo la foto)

‘’Recenti pubblicazioni suggerivano d’inserire negli screening con mammografia anche le giovani donne considerate potenzialmente a rischio sia per la loro storia familiare che per la densità del loro seno – dice Bonnie N. Joe, a capo del Dipartimento di Radiologia dell’Università californiana e fra gli autori della ricerca- . Ma il nostro studio dimostra che questi due criteri non sono sufficienti e che così si perderebbe una significale percentuale di neoplasie che insorgono nelle 40enni’’. (Continua a leggere dopo la foto)

Secondo le analisi, infatti, gran parte delle pazienti cui era stato diagnosticato il tumore non aveva un’importante casistica precedente in famiglia (assente nel 90 per cento dei casi) o un tessuto mammario particolarmente denso (86 per cento). Per questo motivo i ricercatori consigliano di effettuare la mammografia a 40 anni e non più a 50 anni, quando le donne italiane ricevono dal sistema sanitario un invito (ogni due anni) per sottoporsi gratuitamente allo screening mammografico contro il tumore al seno. ‘’Le raccomandazioni sono di estendere lo screening fino a comprendere quelle di 45 anni con intervallo annuale – dice il professor Zappa -. Purtroppo solo due Regioni (Emilia Romagna e Piemonte) hanno attivato per ora uno screening di questo tipo. Altre Regioni (come la Toscana) hanno programmato nel 2015 di ampliare l’invito dello screening attivo, ovvero biennale, fino alle 45enni’’.
