Per gli oltre 6 milioni di italiani, che si sono concessi una mini-vacanza nel ponte del 1° maggio, è in agguato un probabile “post vacation blues”, ossia lo “stress da rientro” . Secondo alcuni ricercatori dell’Università di Granada infatti, colpisce un italiano su 10. “Il rientro al lavoro dopo un periodo di vacanza – spiega lo psichiatra Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano – può effettivamente creare disagio, alcuni studi suggeriscono infatti che addirittura sia il 50% dei vacanzieri a soffrirne. Questo stress da rientro spesso consiste in un senso di spossatezza, che porta con sé difficoltà di concentrazione, emicranie, sensazione di confusione e stordimento.
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Ma non è tutto, possono insorgere infatti ulteriori problematiche come l’attivazione neurofisiologica con tachicardia, ipersudorazione, dolori muscolari, oltre che sintomi a maggior connotazione affettiva come perdita di entusiasmo, irritabilità, rimugino e chiusura relazionale”. “Il post vacation blues – aggiunge lo psichiatra – in ogni caso è un passaggio fisiologico che svanisce in pochi giorni. Il nostro organismo è infatti progettato per adattarsi rapidamente al cambiamento. Se invece si manifesta un disagio permanente, tecnicamente chiamato sindrome da adattamento, questa difficoltà di adattamento si è trasformata in uno squilibrio del sistema ormonale deputato a reagire allo stress. In questi casi può avere senso chiedere un supporto ad uno specialista”. Ecco i cinque consigli di Cucchi per vincere il ‘post vacation blues’ e tornare al lavoro senza problemi.
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