Il mondo è cambiato. E sono cambiate anche le abitudini dei giovani. Per esempio, se prima a 11 anni, il sabato, si andava a fare un po’ di struscio in centro per guardare le ragazze o i ragazzi, adesso, a 11 anni si beve. Anzi, di più. Si fa il binge drinking, cioè il corrispondente alcolico dell’abbuffata episodica ma ricorrente. Sì, gli alcolici si iniziano a bere molto prima e si beve fino quasi a sentirsi male. Bravate? Forse. Il problema vero è che questa abitudine è dannosissima per il cervello.
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La quantità di alcol consumata tra i 16 e i 25 anni influisce sullo sviluppo del cervello dell’adulto, come ha spiegato Emanuele Scafato, presidente della Società italiana di alcologia e direttore dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto Superiore di Sanità. Bere molto (dai 5 bicchieri in su) in poche ore, anche se solo una volta a settimana, porta a una riduzione del volume dell’ippocampo, ovvero la parte del cervello con la funzione di dare senso dell’orientamento e memoria. Consumare alcolici in modo barbaro in quella fascia di età, compromette lo sviluppo del cervello. Ma perché i giovani bevono così tanto? Per entrare a far parte del gruppo, naturalmente. E ovviamente non si rendono minimamente di ciò che stanno facendo. Esiste un consumo di alcol accettabile? Per i giovani no. Per gli adulti: un bicchiere al giorno per le donne, due bicchieri per gli uomini. Il motivo? All’alcol sono riconducibili più di 200 patologie e 12 tipi di cancro.
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