Ci sono delle novità in fatto di screening: secondo quanto pubblicato sulla rivista scientifica Annals of Internal Medicine i nuovi “Consigli per lo screening del tumore della cervice” stabiliscono che non bisogna eccedere con i controlli preventivi per il tumore dell’utero nelle donne che non hanno sintomi e neppure appartengono a particolari categorie a rischio. Come si legge sul Corriere della Sera, David Fleming, presidente dell’American College of Physicians ha rilasciato i nuovi suggerimenti onde evitare un eccesso di controlli, inutili, specialmente in alcune fasce di età.
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Lo screening sulla cervice uterina ha l’obiettivo di scoprire anomalie e lesioni precancerose che potrebbero evolvere in cancro, prevenendo lo sviluppo di tumori dell’utero. In queste ultime raccomandazioni l’Ordine dei Medici americani suggerisce di iniziare lo screening a 21 anni e poi fare il pap test ogni 3 anni. Dai 30 anni si può continuare a utilizzare la stessa procedura oppure procedere con un test Hpv ogni 5 anni. Stop ai controlli ai 65 anni: se gli esami eseguiti negli ultimi anni erano risultati negativi, le probabilità di sviluppare il tumore sono davvero basse. Secondo quanto stabilito dai medici esperti americani, prima dei 21 anni non è necessario iniziare i test, mentre dopo è inutile prescriverli a intervalli di tempo più ravvicinati, se da quelli eseguiti tutto risulta nella norma. Il motivo? Lo spiegano gli esperti: “Rispettando queste indicazioni si risparmiano i possibili effetti negativi per esempio i fastidi causati dall’esame con lo speculum e i costi inutili a carico di pazienti o del servizio sanitario”.